La commissione europea: «Da oggi 4 novembre fino alla fine dell'anno le donne lavorano gratis»

La commissione europea: «Da oggi 4 novembre fino alla fine dell'anno le donne lavorano gratis»
La commissione europea: «Da oggi 4 novembre fino alla fine dell'anno le donne lavorano gratis»
Lunedì 4 Novembre 2019, 11:10 - Ultimo agg. 15:01
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Da oggi fino alla fine dell'anno le donne lavorano gratis. Il 4 novembre è  #EqualPayDay europeo. È il giorno in cui le donne smettono simbolicamente di essere pagate rispetto ai loro colleghi maschi che fanno lo stesso lavoro, ricorda su twitter la Commissione europea. «Le donne nell'UE guadagnano ancora in media il 16% in meno rispetto agli uomini, un leggero miglioramento rispetto al 16,2% dell'anno scorso. Colmiamo il divario!». 

 


In occasione della giornata, Il primo vicepresidente della commissione europea Frans Timmermans, il commissario per l'Occupazione, gli affari sociali, le competenze e la mobilità dei lavoratori Marianne Thyssen e il commissario per la giustizia, i consumatori e l'uguaglianza di genere Věra Jourová hanno dichiarato in una nota: «Sono passati 60 anni da quando il principio della parità retributiva è stato scritto nei trattati europei, eppure le donne in Europa non vedono ancora le leggi che corrispondono alla realtà della loro vita quotidiana.
Le donne europee lavorano ancora gratis per due mesi rispetto ai loro colleghi maschi e i progressi sono troppo lenti
».
Qualche passo in avanti è stato fatto, ma bisogna andare avanti con più rapidità.
«Sebbene negli ultimi cinque anni abbiamo compiuto alcuni passi nella giusta direzione, è necessario fare di più e più rapidamente. I nostri cittadini si aspettano che facciamo di meglio. Nove europei su dieci - donne e uomini - pensano che sia inaccettabile che le donne siano pagate meno degli uomini per lo stesso lavoro. La conoscenza è potere e, quindi, più possiamo migliorare la trasparenza riguardo alle cause sottostanti del divario retributivo, meglio saremo in grado di affrontarlo. La trasparenza salariale è importante, possiamo rilevare casi di discriminazione salariale e i dipendenti e i clienti possono trarre le proprie conclusioni e agire. In effetti, il 64% degli europei ha dichiarato di essere favorevole alla pubblicazione dei salari medi per tipo di lavoro e genere nella propria azienda».

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Per la commissione è necesario però intervenire anche in altro modo. 
«La trasparenza salariale, combinata con altre soluzioni come un'equa distribuzione delle responsabilità di cura tra donne e uomini - abilitata dalla nuova direttiva UE sul congedo parentale e assistenziale - ci aiuterebbe ad affrontare le cause profonde del divario retributivo di genere. Accogliamo pertanto con favore l'annuncio del presidente eletto von der Leyen di presentare misure che introducono una trasparenza salariale vincolante nei primi 100 giorni del nuovo mandato. Dobbiamo continuare a combattere il divario retributivo di genere, per una forza lavoro più efficace e per una società più giusta». 


 


«Per due mesi l'anno le donne lavorano gratis a causa della disparità salariale. In Parlamento è già depositata una nostra proposta di legge, a prima firma di Chiara Gribaudo: discutiamola e approviamola subito. #SiamoPari #UnequalPayDay», scrive su twitter la senatrice Pd Valeria Valente, presidente della commissione contro il femminicidio



 

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