Crisi Napoli, numeri impietosi:
ora la media è da retrocessione

Crisi Napoli, numeri impietosi: ora la media è da retrocessione
di Roberto Ventre
Domenica 10 Novembre 2019, 08:05
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Una media da retrocessione per il Napoli, altro che zona Champions League: solo tre punti nelle ultime quattro partite. Piena crisi per la formazione di Ancelotti sempre più in difficoltà come risultati e sotto il profilo del gioco. Il tecnico si trova trova ora a dover fronteggiare il momento più difficile della sua gestione, l’ultima vittoria degli azzurri in campionato contro il Verona, il 19 ottobre, poi la serie nera iniziata con il pareggio contro la Spal, quello successivo con l’Atalanta, il ko contro la Roma e un nuovo pareggio ieri sera con il Genoa. Evidenti sono le responsabilità dell’allenatore, oltre che dei giocatori che non sono riusciti a dare la scossa auspicata dopo una settimana di veleni caratterizzata dal loro rifiuto martedì sera di tornare in ritiro a Castel Volturno dopo il match di Champions con il Salisburgo e dal no alla decisione presa da De Laurentiis che non era presente ieri al San Paolo e oggi partirà per gli Stati Uniti.

L’UNICO GUIZZO
L’unico guizzo di rilievo in quest’ultimo mese il successo in Champions League a Salisburgo, un 3-2 spettacolare: la squadra azzurra dopo quella serata magica in Austria si è smarrita. Dopo quel successo si è infilata in un tunnel di negatività dal quale non è riuscita più ad uscire e contro il Genoa ha toccato il punto più basso con la prestazione più brutta del campionato, insieme a quella di Torino contro i granata di Mazzarri. Crisi nera, squadra spenta e scialba, gli azzurri non sono mai riusciti a cambiare passo e anche da un punto di vista atletico hanno sofferto la grande intensità della formazione di Thiago Motta.

ATTACCO EVANESCENTE
Il Napoli stavolta in attacco non punge, pochissimi i tiri in porta come le parate di Radu, la più bella nel finale su Elmas. Per la terza volta in campionato arriva una partita senza gol, dopo quelle con il Cagliari (finita con un ko per 1-0) e il pareggio senza reti di Torino. Un’altra volta è successo in Champions League con lo 0-0 di Genk. Mertens e Lozano sono stati controllati senza problemi dalla difesa rossoblù, Llorente al suo ingresso in campo non ha inciso. decisamente male anche Insigne che ha giocato da quarto a sinistra di centrocampo e non è riuscito a piazzare nessun guizzo importante. Male tutti i big in attacco, anche Callejon sostituito da Llorente nella ripresa.
 

 


CENTROCAMPO PIATTO
Male anche i centrocampisti soprattutto Fabian Ruiz, anche lui irriconoscibile: le sue conclusioni in porta non hanno creato nessun tipo di problema a Radu e diversi sono stati gli errori anche in appoggio. Leggermente meglio Zielinski ma pure lui in difficoltà nel ruolo di centocampista centrale perché per caratteristiche è più portato a lanciarsi negli spazi palla al piede. L’unica nota lieta del reparto è Elmas, il giovane centrocampista macedone entrato con personalità nella ripresa e capace anche di sfiorare il gol nel finale, con un colpo di testa respinto prodigiosamente da Radu.

LA FASE DIFENSIVA
Il Napoli nonostante il Genoa non affondi più di tanto rischia comunque anche in fase difensiva soprattutto perche la squadra si allunga troppo tra i reparti, un altro dei tanti segnali negativi della serataccia al San Paolo. L’unico a salvarsi è Koulibaly, prodigioso nel suo intervento sulla linea su Pinamonti: il difensore senegalese è stato il migliore in campo tornando finalmente sui suoi livelli top di rendimento. L’unica luce in una serata tutta da dimenticare, il punto più basso toccato dalla gestione di Carlo Ancelotti: un Napoli sfiduciato, giù di morale e senza gioco e fischiatissimo dai tifosi del San Paolo alla fine della partita. La fase da incubo prosegue.
 

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