Gatto torturato e lanciato in un giardino con la catena al collo, gli animalisti: «Questo è un paese civile?»

Gatto torturato e lanciato in un giardino con la catena al collo, gli animalisti: «Questo è un paese civile?»
Gatto torturato e lanciato in un giardino con la catena al collo, gli animalisti: «Questo è un paese civile?»
Martedì 12 Novembre 2019, 14:41 - Ultimo agg. 15:44
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Lo hanno torturato per gioco, stringendogli forte intorno al collo una catena di ferro, poi lo hanno lanciato con forza all'interno di un giardino privato. Ha riportato diverse ferite, comprese una frattura alla mandibola e una al femore, ma sta meglio un gatto vittima di persone senza cuore.

A trovarlo, nel giardino di casa, è stata una donna di Latina, che aveva notato una impressionante scia di sangue. Il gatto, di circa due anni, aveva ancora una catena di ferro intorno al collo e presentava diverse ferite. Il post con le foto, piuttosto agghiaccianti, è stato pubblicato anche dai volontari dell'Enpa del capoluogo pontino: «Questo è un post difficile, come la storia che racconta. Aiutateci a regalare una nuova vita a questo gatto». 

Un'altra pagina animalista, Il mondo di Andrea, micina impallinata ma felice, chiede scusa per le immagini crude ma spiega: «Abbiamo riflettuto molto prima di pubblicarle, far vedere solo quelle del gatto in clinica, al sicuro, non avrebbe purtroppo sortito ciò che volevamo: denunciare un simile atto e risalire a chi è stato». Nel post si legge poi: «L'Italia è un paese civile? Visti i quotidiani maltrattamenti sugli animali, verrebbe da pensare il contrario. Chi sa, parli, vogliamo risalire al responsabile. Il micio ha circa due anni ed è, nonostante il barbaro trattamento cui è stato sottoposto, di una dolcezza infinita... È incomprensibile, da un punto di vista umano, come queste creature offese, maltrattate, private della loro dignità e sottomesse, costrette a tenere una pesante catena attorno ad un esile collo, riescano ancora a fidarsi dell'umano, abbandonandosi fiduciosi a delle mani che potrebbero nuovamente far loro del male...
Eppure loro ci riescono perché sono esseri puri, privi di quella cattiveria che ben caratterizza buona parte dell'umanità
».

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