Alessandro Fasciani, arrestato il nipote del boss Carmine: ha tentato di investire un agente mentre stava per fuggire in Messico

Alessandro Fasciani, arrestato il nipote del boss Carmine: stava per fuggire in Messico
Alessandro Fasciani, arrestato il nipote del boss Carmine: stava per fuggire in Messico
di Marco De Risi
Giovedì 14 Novembre 2019, 20:03 - Ultimo agg. 20:04
4 Minuti di Lettura

Storie di mafia. Era tutto pronto perché Alessandro Fasciani, nipote del potente boss Carmine Fasciani, potesse lasciare Ostia e mettersi al riparo da una prevedibile condanna. Per lui c’era un posto al sole in Messico. Sono stati gli uomini della squadra mobile di Roma, oggi pomeriggio, a catturare Alessandro Fasciani, 33 anni, figlio di Terenzio e nipote di Carmine Fasciani, capo dell’omonima cosca che ha il suo epicentro ad Ostia.

Ostia, nuovo colpo al clan Fasciani: arrestate moglia e figlia del boss Carmine

Ostia Antica, esponente clan Fasciani guidava senza patente: sequestrato lo scooter
 





Carmine Fasciani attualmente è detenuto al regime di carcere duro per mafia. Alessandro Fasciani è stato condannato a 10 anni e sei mesi con le imputazioni di traffico di droga e associazione mafiosa. Il 33enne era a piede libero in attesa della sentenza della Cassazione. Ma gli uomini della Mobile indagando sul clan hanno verificato che il giovane aveva prenotato un biglietto aereo per Bruxelles, volo in partenza oggi alle 16:05, per poi approdare a Cancun, in Messico, e poi nel Belize. Un piano andato in fumo grazie agli investigatori che hanno portato in carcere Alessandro Fasciani. Il 33enne è stato bloccato ad Acilia in quanto destinatario di ordinanza di ripristino della custodia cautelare emessa dalla terza Sezione Penale della Corte di Appello di Roma, su richiesta della Procura Generale della Repubblica presso la Corte di Appello della Capitale.

Alessandro Fasciani è stato condannato dalla Corte di Appello il 4 febbraio 2019 alla pena di 10 anni e 6 mesi di reclusione per i reati di associazione a delinquere di tipo mafioso e associazione a delinquere finalizzata al traffico di sostanze stupefacenti.

Il 29 novembre la Suprema Corte di Cassazione sarà chiamata a pronunciarsi sul ricorso proposto avverso la sentenza di condanna. In questo periodo, le indagini svolte dalla Sezione Criminalità Organizzata della Squadra Mobile, sotto le direttive della Direzione Distrettuale Antimafia di Roma, hanno accertato come 
Alessandro Fasciani stesse pianificando la propria fuga dall’Italia, per sottrarsi al giudizio della sentenza della Suprema Corte.

Il coordinamento investigativo tra i Magistrati della Direzione Distrettuale Antimafia e della Procura Generale presso la Corte di Appello ha permesso di scongiurare la sua fuga. Una volta acquisite le risultanze investigative la Procura Generale presso la Corte di Appello ha immediatamente richiesto il provvedimento cautelare alla Terza Sezione Penale che in tempi rapidissimi ha valutato gli elementi emettendo l’ordinanza con cui ha ripristinato la custodia cautelare in carcere.

L’esecuzione dell’Ordinanza è stata particolarmente complessa in quanto 
Alessandro Fasciani ha tentato, anche in tale circostanza, di darsi alla fuga. Emessa l’ordinanza, infatti, sono scattate le ricerche da parte degli agenti della Squadra Mobile che hanno localizzato Alessandro Fasciani in strada ad Acilia, in via Carlo Maria Rosini, nei pressi della sua abitazione. Alla vista della pattuglia Alessandro Fasciani, anziché arrestarsi, ha accelerato e quasi investito un agente, per poi fuggire una volta sceso dalla vettura.

Le immediate ricerche hanno consentito di localizzarlo e arrestarlo dopo 15 minuti vicino ad una farmacia in via San Paolo sempre ad Acilia. Oltre all’arresto in esecuzione dell’ordinanza di ripristino della custodia cautelare, 
Alessandro Fasciani è stato arrestato per il tentato omicidio dell’agente della Squadra Mobile.

Alessandro Fasciani non è nuovo a fughe del genere: infatti nel 2012 era scappato in Spagna alla vigilia della irrevocabilità di una condanna per omicidio volontario, verificatosi a seguito di rissa, ma anche in quel caso la Squadra Mobile di Roma lo raggiunse e lo trasse in arresto nel marzo del 2013, a Barcellona, mentre passeggiava per le note “ramblas”.

© RIPRODUZIONE RISERVATA