Colombia-Berlino via Gioia Tauro, gli affari della 'ndrangheta

Colombia-Berlino via Gioia Tauro, gli affari della 'ndrangheta
di Valentino Di Giacomo
Venerdì 15 Novembre 2019, 07:00 - Ultimo agg. 11:02
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Una tonnellata di cocaina nascosta fra i caschi di banane. Un carico da 250 milioni di euro proveniente dal Sud America con destinazione Germania. Sequestro record a Gioia Tauro, in Calabria, da parte dei carabinieri del Ros, guardia di finanza e funzionari di Europol. «L'anno scorso - ha spiegato Giovanni Bombardieri, procuratore capo della Dda di Reggio Calabria - abbiamo sequestrato 200 chili di cocaina, nel corso dell'ultimo anno circa 600 chili».

La coca era divisa in 144 imballi, la coca era nascosta fra le casse di banane all'interno di un container frigo. Da qualche anno la ndrangheta aveva smesso di utilizzare i porti calabresi per il traffico di droga, ma i recenti sequestri dimostrano come il vento sia cambiato. Del resto, anche in Italia, il consumo di cocaina cresce a dismisura. Nell'ultimo anno si è raggiunto livelli record.
 


Secondo l'Istat sono almeno un milione gli italiani che abitualmente fanno uso di coca, una stima per difetto perché i sequestri della polvere bianca crescono di anno in anno: segnale inequivocabile che di pari passo anche la domanda aumenta a dismisura. Negli ultimi cinque anni i sequestri in sono raddoppiati in ogni parte del mondo.

Ad oggi resta ancora la cannabis la sostanza più abusata dagli italiani, con almeno 6,2 milioni di utilizzatori abituali, il 10 per cento della popolazione. Non conoscono sosta né la coca e neppure erba e marjuana. Restano tuttavia ancora 285mila eroinomani, ma il consumo di eroina è in calo, mentre ci sono ben oltre mezzo milione di drogati chimici che fanno uso di ecstasy, Lsd, amfetamine. Proprio le droghe sintetiche sono sempre più utilizzate e soprattutto dai più giovani, in due anni i consumatori abituali sono aumentati di quasi il 40 per cento per quanto riguarda i minori e, allo stesso tempo, sono raddoppiati gli adulti.

L'unico segno meno è per il consumo di eroina che rappresenta comunque la causa principale di circa l'85 per cento delle morti per overdose, ma dal 2016 ad oggi i decessi aumentano a significare che il rapporto patologico con questa sostanza da parte di di chi ne fa uso resta grave. Il quadro che emerge è che gli italiani sono ben consapevoli dei rischi che comporta l'utilizzo delle droghe evitando quella più letale, ma fa comunque ricorso ad altri tipi di stupefacenti come se non percepisse i danni arrecati alla propria salute.

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Ma lo sballo e l'annientamento della propria vita hanno pure un costo e generano un business immenso. Solo in Italia la spesa per il consumo di stupefacenti ammonta a 14,4 miliardi di euro (il 40% per cocaina, il 28% per la cannabis e il 16% eroina). Le attività economiche connesse al mercato delle sostanze psicoattive illegali rappresentano il 75% del business e pesano per lo 0,9% sul Pil. Solo considerando la fascia di età 15-64 anni, il 22% ha fatto (e probabilmente lo fa tutt'ora) uso di stupefacenti. La cannabis rimane la sostanza psicoattiva più ricercata e consumata da giovani (oltre un quarto degli studenti delle superiori ne ha fatto uso), ma anche dagli adulti.

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L'uso, lo spaccio e il traffico di cannabis sono in aumento, e aumenta contestualmente il principio attivo della sostanza. La crescita del consumo è dimostrata dall'aumento dei blitz anti-droga: il numero delle operazioni è salito dell'8%, con un incremento delle sostanze sequestrate (+60%). Il 95% dei sequestri ha riguardato cannabinoidi, il 4% di cocaina. Campania e Sicilia sono le due Regioni dove sono compiuti più blitz. Nonostante anche la ndrangheta sia una delle organizzazioni criminali più coinvolte nei traffici, in Calabria fino ad oggi sono avvenuti un decimo dei sequestri effettuati in Campania, a dimostrare come le ndrine puntino ormai ad allargare la propria influenza ben oltre i propri abituali confini ramificandosi nel Nord del Paese e, soprattutto, negli altri Stati europei. Ecco perché gli ultimi sequestri in Calabria sono la spia di un cambio di passo.

La produzione di polvere bianca in Sud America è cresciuta del 50% negli ultimi dieci anni. Un boom dovuto soprattutto all'aumento della domanda in Nord America ed Europa, sostenuta da un surplus di produzione in Colombia (che da sola fa il 70% del totale). E dal Sud America tutte queste sostanze arrivano nei nostri porti, soprattutto a Napoli, Genova e Livorno.
I controlli sono serrati, ma la quantità di droga che circola è così grande che stroncare questi traffici sembra una missione impossibile.

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