Napoli: pericoloso detenuto fa visita ai parenti nel campo rom di Secondigliano, il figlio piccolo finge un malore e lui evade

Napoli: pericoloso detenuto fa visita ai parenti nel campo rom di Secondigliano, il figlio piccolo finge un malore e lui evade
Sabato 16 Novembre 2019, 16:20 - Ultimo agg. 17 Novembre, 09:01
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Nella tarda mattinata di oggi un pericoloso detenuto di etnia rom è evaso durante la visita ad un familiare al campo rom di Secondigliano. A comunicarlo è il segretario generale del sindacato S.PP. Aldo Di Giacomo: «Il detenuto era scortato da sette uomini, quattro del carcere di Frosinone da cui era stato tradotto e tre di supporto dal carcere di Secondigliano.

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Dalle prime indiscrezioni parrebbe che nel campo rom sia stato scenato il malore di un bambino per consentire al detenuto di darsela a gambe levate. «È ora di smetterla con questo buonismo nella concessione di permessi - conclude Di Giacomo - dai quali ne scaturisce un elevato indice di evasione. Noi ancora una volta siamo dalla parte delle vittime e dei poliziotti penitenziari».

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Il detenuto, ricercato dalle forze dell'ordine, si chiama Rade Nikolic, è nato in Serbia, ed ha 38 anni. Era stato recluso anche nel carcere di Secondigliano, ma a causa della sua pericolosità e per un fondato pericolo di fuga, gli erano stati sospesi i permessi. 

L'evasione del detenuto serbo a Napoli, «è un altro episodio inquietante che poteva essere evitato con una lettura attenta del profilo delinquenziale del soggetto in questione, tenendo conto delle difficoltà logistiche che presentava l'esecuzione del provvedimento e anche per l' assenza di risorse e mezzi adeguati». Lo sottolinea, in una nota, Giuseppe Moretti, presidente dell'Unione Sindacati di Polizia Penitenziaria (USPP). L'Uspp «continua a ritenere necessaria una stretta dei permessi concessi a detenuti come quello evaso, che da quanto emergerebbe avrebbe usato il figlio minore che inscenando un malore durante la visita, gli avrebbe aperto una via di fuga nonostante il pronto intervento degli agenti di scorta che solo per perizia e professionalità hanno evitato conseguenze che potevano essere drammatiche». Per Moretti «vanno rivisti i criteri di accesso a tali benefici e serve una maggiore accortezza da parte dell'autorità giudiziaria» e, inoltre, «va messo in sicurezza il lavoro della Polizia Penitenziaria, dotandola di risorse sufficienti e l'adozione di protocolli operativi che evitino strumentalizzazioni della pubblica opinione troppo spesso votata ad un ingiustificato ipergarantismo per effetto del quale anche le manette sono motivo di fastidio».

«Il permesso - aggiunge Ciro Auricchio, segretario regionale dell'Uspp - è stato eseguito in prossimità di un campo rom che tra l'altro si trova paradossalmente a ridosso del carcere di Napoli Secondigliano, quindi a elevato rischio sia della sicurezza pubblica sia per la sicurezza del carcere stesso. Chiediamo alle autorità preposte di intervenire affinché tale campo sia demolito con relativa bonifica dell'area circostante».

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