Protesta dei commercianti, a Napoli si spengono le luci al corso Umberto

I commercianti del Corso Umberto spengono fari e vetrine
I commercianti del Corso Umberto spengono fari e vetrine
di Antonio Folle
Mercoledì 20 Novembre 2019, 20:40 - Ultimo agg. 22:39
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I piccoli commercianti italiani dichiarano guerra ai grandi colossi del commercio online e alle catene commerciali. Oggi in tutta Italia i negozianti dei centri storici hanno messo in campo una particolare forma di protesta contro il Governo che, a detta dei rappresentanti di categoria, farebbe poco o nulla per tutelare il commercio al dettaglio nelle città. La protesta, partita da Roma, ha coinvolto tutte le grandi città italiane e anche il capoluogo partenopeo ha dato il suo simbolico contributo. Dalle 18 alle 20 circa 150 commercianti del Corso Umberto hanno spento le luci lasciando la strada quasi totalmente al buio.

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Non è la prima volta che a Napoli i commercianti mettono in atto questa singolare forma di protesta. Circa un mese fa proprio al Corso Umberto i negozianti hanno simbolicamente "spento" i loro negozi per protestare contro la scarsa illuminazione pubblica - e di conseguenza la scarsa sicurezza nelle ore serali e notturne - chiedendo al Comune di Napoli maggiore attenzione su questo delicato tema. 
 


Preoccupanti gli ultimi dati diffusi dall'Istat. Secondo l'Istituto di Ricerca Statistica, infatti, a settembre 2019 il dato relativo al commercio al dettaglio fa registrare un incremento - +0,6% rispetto a settembre 2018 - solo per la grande distribuzione. I piccoli negozi che operano in città fanno registrare un decremento nel volume di vedite dello 0,4% mentre è in forte ascesa il commercio elettronico, con un impetuoso +26,3%.

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«Se andiamo avanti di questo passo - ha commentato Peppe Calcamuzzi, storico commerciante del Corso Umberto - tra poco questa strada si svuoterà del tutto. La grande distrubizione organizzata e il commercio online sta mettendo in ginocchio il nostro settore, un settore nel quale operano migliaia di famiglie. I danni che le città rischiano di subire sono molteplici. Anzitutto dal punto di vista sociale, con migliaia di persone che rischiano di perdere il posto di lavoro, e poi - ha proseguito ancora Calcamuzzi - dal punto di vista dell'immagine sarà un disastro. Basta immaginare una strada come il Corso Umberto completamente al buio e senza animazione».

Loredana Scialò, presidente del Comitato Rettifilo Shopping, ha annunciato altre forme di protesta per il prossimo futuro: «E' importante protestare per dare un segnale forte alla politica locale e nazionale - ha affermato - il piccolo commercio rappresenta l'ossatura dell'economia del nostro paese e sta letteralmente affogando tra pantani burocratici e la spietata concorrenza delle grandi catene commerciali e di colossi come Amazon.
Vogliamo ricordare ai cittadini e a chi governa - prosegue la commerciante - che i piccoli negozi di quartiere non ingrassano le grandi multinazionali che producono ricchezza nel nostro paese e magari la spendono nei paradisi fiscali. Nei piccoli negozi di quartiere ci lavorano famiglie che fanno girare l'economia nel loro stesso territorio. Il nostro - ha poi concluso - è un appello ed una prima forma di protesta. Siamo intenzionati a non fermarci qui e a fare in modo che la politica a tutti i livelli ci dia al più presto una risposta seria, concreta ed efficace».

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