Almaviva, sindacati soddisfatti per l'accordo: «Nessun lavoratore finirà in strada»

Almaviva, sindacati soddisfatti per l'accordo: «Nessun lavoratore finirà in strada»
Giovedì 28 Novembre 2019, 16:11 - Ultimo agg. 29 Novembre, 06:32
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Le segreterie nazionali delle organizzazioni sindacali di categoria Slc-Cgil, Fistel-Cisl, Uilcom-Uil, in una nota sulla vertenza Comdata Almaviva, esprimono «soddisfazione per l'accordo raggiunto che non lascia per strada nessuna lavoratrice e nessun lavoratore dei circa 2700 globalmente coinvolti nel cambio appalto, come le varie situazioni via via createsi nel corso delle ultime settimane lasciavano invece presagire».
 

 

«Nella serata di ieri al Ministero del Lavoro - ricorda il sindacato - è stato raggiunto un importante accordo con Comdata e Almaviva per definire il passaggio di tutti i lavoratori operanti a Napoli sulla commessa Inps. Tutto questo a soluzione di una difficile vertenza che a causa delle reciproche posizioni aziendali aveva visto mettere in discussione la continuità lavorativa per circa 150 persone che pur avendo operato sulla commessa, erano state ritenute non rientranti nel perimetro della 'Clausola Socialè prevista dal contratto nazionale di lavoro delle tlc. A partire dal prossimo 2 dicembre saranno circa 400 i Lavoratori di Almaviva che ricadendo specificamente nel perimetro della clausola sociale concordato nell'accordo tra le parti, opereranno in continuità presso Comdata».
 

«Gli altri 150 circa - precisano i sindacati - saranno invece assunti in Comdata il 1° marzo 2020, con le medesime condizioni dei suddetti, già definite con un altro importante accordo sindacale il 18 novembre scorso. Nelle more dell'assunzione presso la società entrante, per tali lavoratori sarà pienamente salvaguardato il reddito con modalità da stabilire con specifico accordo aziendale in Almaviva». «Per la soluzione della vertenza - conclude la nota - decisivi sono stati la forte mobilitazione dei lavoratori, il nostro incessante lavoro sindacale, la significativa attenzione del Ministero del Lavoro e l'intervento efficace e risolutivo della Presidenza dell'Istituto garante dell'intesa».
 

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