Scontro al Tar per riaprire
​i locali al centro di Avellino

Scontro al Tar per riaprire i locali al centro di Avellino
di Gianni Colucci
Venerdì 29 Novembre 2019, 08:38
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Cosa è avvenuto nelle attività a cui è stata inibita la licenza commerciale? Incontri, presenze di pregiudicati, attività che sono ritenute pregiudizievoli dell'ordine e della sicurezza pubblica, secondo la prefettura. Il Comune ha eseguito i provvedimenti richiesti dal prefetto che ha potuto motivare (anche se ha secretato gli atti) la decisione con una serie di elementi direttamente consegnati dai carabinieri. Atti che verosimilmente sono provenienti dall'inchiesta che la Dda sta svolgendo a cominciare dagli episodi intimidatori del settembre di quest'anno ai danni di Sergio Galluccio e in relazione all'inchiesta della Direzione distrettuale Antimafia sul Clan Galdieri e le aste giudiziarie.

In sostanza la tesi che gli avvocati degli imprenditori intendono smontare è che esista un pericolo per l'ordine pubblico, dato che i gestori non sono in alcun modo coinvolti nelle inchieste o, se lo sono, vi figurano come vittime. Si apre la battaglia legale sulle sospensioni delle autorizzazioni commerciali per motivi di ordine pubblico. Sono tre le imprese che sono state raggiunte dai provvedimenti: due facenti capo alla famiglia di Sergio Galluccio e una alla famiglia Ciccone. Ricorreranno al Tar gli avvocati delle famiglie Galluccio e Ciccone, raggiunte dai provvedimenti di chiusura delle rispettive attività emessi dell'amministrazione comunale di Avellino. Si tratta di un'iniziativa che gli avvocati Carmine Danna (per Ciccone) e Alberico Villani (per la famiglia Galluccio) indicano come immediata.
Galluccio si è vista ritirare l'autorizzazione per la gestione del parcheggio dell'ex Ipercoop di via Pescatori e per il ristorante di via due Principati Pomodoro, facente capo a una delle figlie, Gaetana Galluccio non dunque alla sorella Mafalda Galluccio. A Ciro Ciccone è stata ritirata la licenza per la gestione del ristorante It's Ok di via Morelli e Silvati. Il suo legale spiega che Ciccone è in possesso dei requisiti morali richiesti dalla normativa amministrativa. Gli episodi dunque che altri familiari potrebbero vedersi addebitati (Ciccone è il marito di Livia Forte, indagata per turbativa d'asta e associazione per delinquere dalla Dda di Napoli) non riguardano in alcun modo il gestore dell'attività commerciale. Il provvedimento preso dal settore commercio del Comune di Avellino ed eseguito dagli uomini del comandante della Polizia municipale, colonnello Michele Arvonio, fa seguito all'informativa, che è stata secretata, inviata dai carabinieri al prefetto di Avellino. La richiesta di ritirare la Scia alle attività indicate dai carabinieri è stata immediata «ritenendo sussistente un grave pericolo per l'ordine e la sicurezza pubblica». I provvedimenti risalgono a quindici giorni fa. I tempi tecnici per approntare i provvedimenti e notificarli, poi martedì le chiusure.

La richiesta di annullamento e sospensione dei provvedimenti è stata presentata contro il comune di Avellino e l'ufficio territoriale di Governo- Prefettura di Avellino. Un percorso presso la giustizia amministrativa, avvertono gli avvocati, che è parzialmente ostacolato dall'inibizione alla diffusione degli atti giudiziari che sono alla base del provvedimento. In sostanza gli atti secretati non sono a disposizione dei legali, i quali possono fare ricorso ma rimanendo però all'oscuro degli atti che sono stati trasmessi dai carabinieri alla prefettura. E appare proprio il difetto di documentazione lo spiraglio nel quale potrebbe insinuarsi la difesa per ottenere sospensiva o revoca del provvedimento dal tribunale amministrativo. Data l'urgenza, la pronuncia potrebbe avvenire anche in breve tempo. Sono infatti diversi i dipendenti delle aziende coinvolte che potrebbero rimanere senza lavoro, in caso di una prolungata chiusura delle attività commerciali.

Nella categoria dei documenti inaccessibili per motivi di ordine e sicurezza pubblica o ai fini di prevenzione e repressione della criminalità, vi sono numerosi atti di polizia che riguardano l'importante lavoro di questi giorni. In particolare, relazioni di servizio ed altri atti o documenti presupposto dell'adozione degli atti o dei provvedimenti delleautorità di pubblica sicurezza, nonchè degli ufficiali o agenti di pubblica sicurezza, oppure sono inerenti all'attività di tutela dell'ordine e della sicurezza pubblica o di prevenzione e repressione della criminalità.
 
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