Erika De Nardo si sposa 18 anni dopo il delitto di Novi Ligure. Don Mazzi: «È cambiata»

Erika De Nardo si sposa 18 anni dopo il delitto di Novi Ligure. Don Mazzi: «È cambiata, ora ha una nuova vita»
Erika De Nardo si sposa 18 anni dopo il delitto di Novi Ligure. Don Mazzi: «È cambiata, ora ha una nuova vita»
Venerdì 29 Novembre 2019, 21:25 - Ultimo agg. 30 Novembre, 15:26
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Erika e Omar: due nomi che ogni italiano di almeno 30 anni non può dimenticare. Troppo efferato l'omicidio del 2001 a Novi Ligure, quando la coppietta di fidanzatini uccise la mamma e il fratellino di lei. Ora, a 18 anni da quel tremendo delitto e dopo aver scontato la sua pena, Erika De Nardo ha una nuova vita. «Si è sposata», rivela al settimanale Oggi don Antonio Mazzi

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Erika, «ha maturato la giusta consapevolezza sulla tragedia, quella che permette di continuare a vivere. Il padre è stato molto importante in questo processo», spiega don Mazzi che ha avuto modo di conoscerla bene nel suo percorso di recupero presso la comunità Exodus da lui fondata.

Erika De Nardo aveva 16 anni quando, il 21 febbraio 2001, a Novi Ligure, insieme all'allora fidanzatino Omar Favaro, anche lui sedicenne, uccise con 96 coltellate la madre Susi Cassini e il fratellino Gianluca, di undici anni. La donna venne ritrovata sul pavimento della cucina, il figlio nella vasca da bagno al piano superiore. Fu la stessa Erika a dare l'allarme, dicendo di essere riuscita a sfuggire a degli sconosciuti armati di coltello, entrati all'improvviso in casa, ma mentre si trova con Omar nella caserma dei carabinieri, venne filmata mentre mimava le coltellate e cercava di rassicurare il complice.

I ragazzi vengono fermati e portati in carcere. In primo grado, nel dicembre 2001, il tribunale dei minori di Torino condanna Erika a 16 anni e Omar a 14 anni, sentenza confermata in Cassazione. Per effetto dell'indulto e dello sconto di pena per buona condotta, per entrambi il periodo di detenzione si riduce, fino al loro definitivo ritorno in libertà: per Omar da marzo del 2010, per Erika dal dicembre 2011. Lui, dopo essersi trasferito con i genitori da Asti ad Acqui Terme, ha provato a rifarsi una vita in Toscana con una compagna. Per lei, già prima del «fine pena», si erano aperte le porte della comunità Exodus di don Mazzi, dove è rimasta per alcuni mesi anche dopo. Nel periodo di detenzione Erika si è prima diplomata e poi laureata in filosofia con 110 e lode, mentre in comunità si è occupata di volontariato. In tutti questi anni il padre Francesco le è stato sempre vicino.

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