Pensionato morto a Manduria, chiesta la messa in prova: i giovani imputati non andranno in carcere

Pensionato morto a Manduria, chiesta la messa in prova: i giovani imputati non andranno in carcere
Pensionato morto a Manduria, chiesta la messa in prova: i giovani imputati non andranno in carcere
Venerdì 6 Dicembre 2019, 14:00 - Ultimo agg. 29 Maggio, 17:26
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Lo scorso aprile Antonio Cosimo Stano, pensionato di Manduria, morì in ospedale dopo che un gruppo di giovani lo aveva preso di mira, insultandolo, picchiandolo e seviziandolo. I minorenni coinvolti sono undici, ma con ogni probabilità non andranno in carcere minorile: per dieci di loro infatti il pm Pina Montanaro, della Procura per i minorenni, ha chiesto la misura alternativa della messa in prova.

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Se il tribunale dovesse accettare, i giovani aguzzini, tutti nati tra il 2001 e il 2004, dovranno affrontare un percorso in strutture di volontariato, per svolgere servizi a favore della comunità. La misura non è stata chiesta per tutti però: per uno di loro, protagonista in uno dei video filmati col cellulare dal gruppo, è stato chiesto il rito abbreviato e, lui sì, rischia la prigione.

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Sarà il gup Bina Santella a decidere sulle richieste per i 10 minorenni, a fine gennaio: ma con ogni probabilità la richiesta da parte della pm dovrebbe essere accettata, anche perché presentata anche dai legali dei ragazzi stessi. Se il gup dovesse dire di sì alla messa in prova, i ragazzi potrebbero dunque restare fuori dal carcere e limitarsi alla pena alternativa, per un periodo dai due ai tre anni.
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