L'Avellino calcio a Circelli-Izzo
con l'incognita delle quote

L'Avellino calcio a Circelli-Izzo con l'incognita delle quote
di Titti Festa
Sabato 7 Dicembre 2019, 08:19 - Ultimo agg. 11:26
3 Minuti di Lettura
Il nuovo Avellino riparte dallo studio del notaio Sergio Miliotti, in via Dei Fiorentini a Napoli, ma anche dallo sguardo finalmente sorridente di Dario Scalella, amministratore Sidigas, e dalla semplicità unita alle idee chiare di Nicola Circelli, amministratori della Idc, società che lo vede socio al 50% con Luigi Izzo.

Due imprenditori sanniti, il primo di San Bartolomeo in Galdo, il secondo di Montesarchio, che da ieri mattina sono diventati i nuovi proprietari dell'Us Avellino 1912. A firmare l'atto, gravando sulla Sidigas (deteneva il 95% delle quote) «un sequestro per equivalente», è stato l'amministratore giudiziario Vincenzo Baldassarre. Una procedura non semplice anche per le resistenze mostrate negli ultimi giorni da Gianandrea De Cesare e Claudio Mauriello, consigliere e presidente del cda, che si sono dimessi soltanto lunedì sera dopo l'incontro decisivo con Dario Scalella. Un tira e molla che era legato soprattutto alle modalità e alle clausole da inserire nel rogito con il diritto di riscatto (noto come recompra) posto quasi come conditio sine qua non all'affare. Da qui la reazione istintiva e stizzita di Izzo che aveva preannunciato di non volerne più sapere anche perché «contrario dalla eventuale recompra e diffidente su alcuni punti da chiarire». In realtà, essendo tuttora all'interno della società costituita con Circelli lo scorso 12 novembre con un capitale sociale versato di diecimila euro, Luigi Izzo è attualmente a tutti gli effetti dentro all'affare e padrone al 50% dell'Us Avellino avendo provveduto a versare, dal suo conto personale, la metà dei 750mila euro messi sul tavolo del notaio Sergio Miliotti come primo acconto alle tre rate per una cifra complessiva di 1 milione 375mila euro. Diritto di riscatto che, in realtà, lo stesso Izzo ha in serata appurato essere alquanto difficile da realizzare nell'arco di un anno, non tanto per la cifra, che oscillerebbe tra i due milioni e mezzo e i quattro e mezzo di euro quanto per il sequestro per equivalente che grava sulla Sidigas. Difficile che riesca a soddisfare di colpo i creditori in appena un anno.

LEGGI ANCHE Avellino, è il giorno di Circelli: c'è il rogito per l'acquisto dei lupi

In ogni caso i dubbi di Izzo, come dichiarato dallo stesso Circelli, sono destinati a dissolversi in giornata: «Il passaggio di proprietà - ha detto Circelli- non è stato semplice ma adesso ho già la mente rivolta al futuro e alle scadenze. Nelle prossime ore devo incontrare Luigi Izzo per valutare insieme a lui, che ha il 50% della Idc, le strategie da operare in fretta. C'è una scadenza da rispettare che è quella del 16 dicembre per gli stipendi. Dobbiamo subito lavorare per quello. A breve ci sarà una conferenza anche con Izzo in cui spiegheremo le clausole inserite nell'atto. Dal notaio non abbiamo fatto altro che rispettare quanto pattuito rilevando l'Avellino al 100% e vi garantisco che non siamo affatto dei traghettatori».

Alla finestra, intanto, ci sono già altri due soci potenziali: «Confermo anche questo - ha detto Circelli - perché con loro ho preso degli impegni. Anche per questo dobbiamo incontrare Izzo. Lui secondo me, resterà senza problemi e farà anche il presidente. Se Izzo si ritira? Anche in questo caso siamo già d'intesa perché sarà lui a sostituire i due soci. Da solo non vado avanti».

In attesa di capire come si chiuderà il cerchio, Circelli e il suo fido Stefano Polcino hanno nel pomeriggio di ieri avuto il primo contatto con la squadra, Di Somma e Capuano parlando pure di programmi: «Come detto non siamo dei traghettatori e abbiamo delle ambizioni alte - ha ribadito - come chiunque acquista un club e vuole vincere. Oggi però non possiamo illudere la piazza. Quest'anno un ottimo risultato sarà raggiungere i playoff. Finora è stato fatto un buon lavoro perché non siamo lontani da questo obiettivo».
© RIPRODUZIONE RISERVATA