Napoli, nella chiesa di Leopardi
tornano i dipinti del Seicento

Napoli, nella chiesa di Leopardi tornano i dipinti del Seicento
di Giuliana Covella
Domenica 8 Dicembre 2019, 16:50 - Ultimo agg. 16:52
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Nella chiesa di Santa Maria della Verità, che tutti in zona conoscono come “la chiesa di Leopardi”, poiché si racconta che il poeta di Recanati si recasse lì durante il suo soggiorno a Napoli negli ultimi anni di vita (quando fu ospite dell’amico Antonio Ranieri), tornano i dipinti (finora nei depositi della Soprintendenza) di Mattia Preti, Massimo Stanzione e Luca Giordano.

Un traguardo ormai prossimo, dopo le vicissitudini del luogo di culto, in seguito al furto di un prezioso calice nel novembre 2017. Ma oggi, grazie all'installazione della videosorveglianza ad opera della Locked, l’antica chiesa degli Agostiniani che affaccia su via Santa Teresa degli Scalzi sta ritornando a poco a poco al suo antico splendore. Una rinascita avvenuta dopo anni di incuria e abbandono dovuti alla chiusura - per anni - col post terremoto del 1980. «I quadri sono stati spostati per essere restaurati dalla Soprintendenza - spiega Ciro Guida, consigliere della III Municipalità, che segnalò il furto del calice due anni fa - la chiesa custodisce dipinti del ‘600 e ‘700. Con l’associazione Via Nova abbiamo già fatto richiesta alla Soprintendenza e le opere dei tre artisti presto saranno di nuovo esposte a Santa Maria della Verità, grazie anche agli impianti di videosorveglianza che ci sono stati donati in seguito al raid del 2017 dalla Locked, che ha installato ben 34 telecamere a protezione dell’edificio».

Dalla società specializzata in impianti di sicurezza - cui si devono tra gli altri quelli a tutela delle “Sette Opere di Misericordia” di Caravaggio al  Pio Monte ai Tribunali e che di recente hanno fatto annoverare alla ditta un altro importante riconoscimento, come il Premio H d’Oro - fanno sapere che «i dipinti finora nei depositi della Soprintendenza, torneranno nella chiesa del Rione Stella grazie all’impianto di 14 telecamere di ultima generazione che abbiamo installato dopo gli ultimi furti e che permette ai religiosi di monitorare con una App eventuali intrusioni dall’esterno».
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