«Io sono Gesù», videogioco simula la vita di Cristo. E parroci campani polemizzano

«Io sono Gesù», videogioco simula la vita di Cristo. E parroci campani polemizzano
Lunedì 9 Dicembre 2019, 18:45 - Ultimo agg. 20:26
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Avere una nascita straordinaria, magari segnata da una stella o asteroide, camminare su una superfice non terrena, superare ostacoli con poteri quasi magici, fermare i cattivi  e salvare i buoni. Tutte cose  classiche da supereroe viste nei film e ancora di più nei videogiochi. Se però l'eroe di turno è nato a Betlemme, ha camminato sulle acque del lago Tiberiade, ha moltiplicatopani e pesci a Cana, ed è poi morto sulla croce a Gerusalemme per salvare i buoni della Terra, allora le cose sono un po' diverse. Anche se si sta sempre in un videgame.

Arrivano infatti i primi frame di "I Am Jesus Christ", il videogioco, ed è incredibile chiamarlo così,  che permette al giocatore in pratica di "trasformarsì in Gesù" . Le caratteristiche del gioco, disponibile sulla piattaforma Steam, sono illustrate almeno in parte dai trailer diffusi online. Nel video esplicativo, il protagonista del videogame incontra un non vedente a cui ridà la vista. Quindi, spazio a tutti i miracoli e anche alla lotta con il demonio, tra la moltiplicazione dei pesci e la camminata sulle acque, fino alla crocifissione e alla resurrezione. Nel gioco particolarmente ricca di effetti speciali la battaglia con Satana tentatore, e -secondo le anticipazioni- per recuperare energie e poteri può ricorrere al battesimo delle persone incontrate. Non è ancora chiaro quando il gioco sarà disponibile, ma non è escluso che l'uscita potrebbe coincidere con il Natale.

E la Chiesa si divide tra favorevoli e contrari, secondo quanto ha raccolto l'Adnkronos. 
«Vedo un lato molto positivo in questo nuovo videogioco che può insegnare Gesù e la sua vita ai giovani attraverso un linguaggio loro vicino» sottolinea don Nicola De Blasio, parroco della parrocchia di San Modesto a Benevento  «Può essere l'incarnazione del bene sul male - aggiunge -, in questo periodo è ancora meglio.
Non lo trovo sacrilego. Io parto da un concetto: basta se ne parli, almeno qualcuno mette al centro Gesù. Prendiamo, ad esempio, le pubblicità del Natale: di tutto parlano tranne che del figlio di Dio». «Le novità - spiega don Nicola - non devono far paura. Anche quando uscì il musica Jesus Christ Superstar ci fu dissenso, poi ora lo danno anche nelle chiese. Tutti hanno paura del nuovo, e invece dovremmo aprirci
».

«Perché no! Se per una volta la narrazione è ben lontana dalla violenza, dalla dissacrazione dei nostri valori, e si propone di far passare un messaggio positivo, un racconto che possa anche avvicinare i giovani alla fede, alla Chiesa, ben venga il gioco commenta don Maurizio Patriciello, parroco di Caivano, promuovendo almeno nelle intenzioni  il videogame ma  sottolinea «non ho visto nemmeno il trailer online del gioco».

«È veramente dissacrante, ma ormai si è perso tutto il senso del sacro» è invece il commento di padre Antonino Mascali, giovane parroco carmelitano della Chiesa Nostra Signora del Carmine di Cagliari, alla notizia del videogioco che simula la vita di Cristo. «Si sta passando dal togliere le croci da scuole e uffici pubblici e invocare Gesù o Maria per delle elezioni politiche, al trasformare Gesù in un videogioco che addirittura simula i miracoli. E intanto perdiamo la bellezza della domenica come giorno in cui, come cristiani, siamo chiamati a celebrare Dio. I primi a non aver rispetto del nostro essere cristiani - afferma padre Mascali - siamo noi stessi. Non lamentiamoci se poi gli altri non ci rispettano». 
 
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