Tweet pro-Hitler del prof: per il giudice «non c'è odio razziale». Profilo non si sequestra

Tweet pro-Hitler del prof: per il giudice «non c'è odio razziale». Profilo non si sequestra
Giovedì 12 Dicembre 2019, 10:40 - Ultimo agg. 16:00
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In quel tweet sotto la foto di Adolf Hitler e del suo cane, in cui il professor Emanuele Castrucci dava voce al Führer, facendogli dire «vi hanno detto che sono stato un mostro per non farvi sapere che ho combattuto contro i veri mostri che oggi vi governano dominando il mondo» e definendolo «difensore della civiltà europea» non ci sarebbero gli estremi del reato di propaganda e istigazione all'odio razziale. Lo rende noto «La Nazione». Il giudice per le indagini preliminari del tribunale di Siena, Roberta Malavasi, ha motivato così il rigetto dell'ordinanza di sequestro del profilo Twitter del docente di filosofia indagato dalla procura.

Prof universitario pubblica tweet pro Hitler, è polemica. Il rettore chiede il licenziamento

Niente elementi concreti, solo una rilettura storica e apologetica della figura di Hitler, è la tesi del gip, che sembra smontare il nucleo della richiesta della procura, firmata dal procuratore capo Salvatore Vitello, che aveva chiesto, tramite la polizia postale, di bloccare il profilo del professore di filosofia del diritto, appellandosi all'articolo 604 bis del codice penale. «Pur rispettando la decisione del gip - è la replica del procuratore di Siena tramite le colonne della 'Nazionè - noi dissentiamo da questa interpretazione. Ritenendo che ci sia istigazione all'odio razziale, con la foto di Hitler che è un'ulteriore prova a sostegno. Quel tweet è stato poi rimosso dal professore. Per questo presenteremo ricorso al tribunale del Riesame chiedendo il sequestro del profilo».

L'ordinanza della procura non aveva avuto conseguenze pratiche, il professor Castrucci aveva tranquillamente continuato a twittare; l'ultimo cinguettio è la riproposizione di un'intervista al filosofo romeno Emile Cioran, studioso di Martin Heidegger. La richiesta di sequestro è uno dei tasselli dell'indagine della procura sul professor Castrucci. Così come quel tweet su Hitler è stato il fattore scatenante della reazione dell'Università di Siena. Con il rettore Francesco Frati che ha presentato un esposto, appellandosi alla legge Fiano che prevede il reato di negazionismo di genocidi e crimini di guerra. Il rettore ha nominato un nuovo consiglio di disciplina dell'ateneo, chiamato a esaminare il caso del docente e a discutere dei provvedimenti da adottare: il rettore ha proposto la destituzione del professore, in pratica il suo licenziamento.

Da parte sua, Castrucci ha replicato via mail ai giornalisti, ribadendo la sua linea di «libertà di opinioni espresse fuori dall'attività didattica» e ripetendo di «non aver mai negato l'Olocausto, nè esaltato il nazismo». In attesa delle determinazioni che prenderà il collegio di disciplina, con le eventuali sanzioni, il rettore Frati ha firmato un decreto con cui ha sospeso il professore Castrucci dall'attività accademica e didattica. Ciò comporta la sospensione del professore dalla prossima sessione di esami, che avrebbe dovuto tenere domani, dal ricevimento degli studenti e dalle lezioni.

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