Piazza Navona, indagine in Comune sui permessi per la "Befana"

Piazza Navona, indagine in Comune sui permessi per la "Befana"
Piazza Navona, indagine in Comune sui permessi per la "Befana"
di Camilla Mozzetti
Lunedì 16 Dicembre 2019, 09:28 - Ultimo agg. 10:27
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Nella rocambolesca vicenda legata alla Festa della Befana di piazza Navona si aggiungono nuovi dettagli. Il blitz dei vigili urbani ha portato al sequestro della manifestazione dopo che gli agenti hanno accertato una serie di irregolarità commesse sia dagli operatori sia dal responsabile attuativo del piano di sicurezza, l’ingegnere Salvatore Donadio che, pur in presenza di alcune anomalie, ha lasciato che la fiera partisse il pomeriggio del 7 dicembre scorso. Gli ambulanti, dal canto loro, hanno approfittato di una sorta di vuoto nei giorni precedenti all’apertura della Festa della Befana e dei mancati controlli sulle prescrizioni relative al montaggio dei banchi da parte del Comune – contestati tra l’altro anche dalla Procura – che ha fatto emergere una situazione quasi paradossale: la stessa amministrazione che ha dato il via libera alla kermesse senza verifiche preventive è sempre la stessa che poi, per mano della polizia locale, ha proceduto al sequestro.

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E ora a Palazzo Senatorio si chiede chiarezza. Per questo il presidente “dem” della commissione Trasparenza Marco Palombo è pronto a convocare una riunione il prossimo 23 dicembre, alla vigilia del Natale, per accertare cosa hanno fatto gli uffici e come hanno proceduto nei giorni precedenti all’apertura della Festa della Befana. Capire, in sostanza, come mai non si è tenuta né una conferenza dei servizi propedeutica alla rassegna né una riunione formale per delineare – o quantomeno ricordare agli operatori – le prescrizioni a cui si sarebbero dovuti attenere.
Intanto oggi le analisi compiute dalle forze dell’ordine sabato pomeriggio arriveranno a piazzale Clodio sul tavolo del procuratore aggiunto Nunzia D’Elia che si vedrà recapitare dagli ambulanti anche la richiesta di autorizzazione alla rimozione dei sigilli al fine di ottemperare alle prescrizioni. È verosimile credere che gli operatori riceveranno il via libera per la messa in regola e una volta sanate le anomalie chiederanno il dissequestro della rassegna. Giorno più giorno meno, dunque, la riapertura della Festa della Befana potrebbe avvenire già prima di Natale. Il lavoro per gli operatori, tuttavia, non è marginale perché quando sono intervenuti i vigili urbani le irregolarità accertate erano molte e dunque bisognerà capire se riusciranno a sanare tutte le difformità accertate. A partire dai 10 estintori trovati in altrettanti dei 32 banchi complessivi montati in piazza dove la scadenza sulle revisioni risaliva al 2014. E ancora difformità sul piano di “safety and security” con la mancanza dei contapersone elettronici, dei certificati attestanti la preparazione dei vigilantes, delle transenne, delle pedane, dell’altoparlante attivo, dei cavi elettrici scoperti. Infine la merce: durante i controlli di giovedì scorso i caschi bianchi hanno sequestrato anche più di 600 giocattoli nei banchi degli spettacoli viaggianti sprovvisti di marchio “CE”.

Insomma, la Festa della Befana era partita con l’avallo del Campidoglio pur presentando una serie infinita di difformità. Motivo questo che ha spinto comunque l’assessore al Commercio Carlo Cafarotti a tirare una linea e a ripartire da capo in vista del prossimo anno. Quale che sia il vero motivo che ha azionato il cortocircuito del Campidoglio sulle procedure (non) seguite al momento della partenza della Festa, la Befana – promette il titolare delle Attività produttive – dal 2020/2021 cambierà registro.

Un nuovo bando quasi certamente con dei criteri molto più elevati sul fronte della qualità e l’abbattimento del vincolo di anzianità tramite la modifica del Regolamento del commercio su area pubblica, redatto dal consigliere grillino Andrea Coia. «Devo sentirmi libero di operare – ha detto Cafarotti – motivo per cui se ci sono dei limiti approvati dall’Assemblea capitolina, sempre l’Aula tornerà ad occuparsene». A partire proprio da quel Regolamento che blindava l’anzianità di servizio – e che poi ha favorito l’ascesa della famiglia Tredicine – nell’ultimo concorso della Festa della Befana per l’assegnazione dei posteggi. 

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