Avellino, svolta sul Mercato:
spunta campetto Santa Rita

Avellino, svolta sul Mercato: spunta campetto Santa Rita
di Flavio Coppola
Giovedì 9 Gennaio 2020, 08:18
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Armistizio tra Comune e commercianti. C'è l'intesa per Campetto Santa Rita. Colpo a sorpresa dell'amministrazione comunale, che attraverso il comandante dei vigili, Michele Arvonio, ha offerto agli ambulanti del mercato bisettimanale che si metteranno in regola con le imposte, una soluzione tampone per tornare al lavoro da martedì prossimo. Fino all'apertura ufficiale di Campo Genova. L'accordo è stato perfezionato nella giornata di ieri, dopo due diversi confronti al Comando della Polizia municipale (di mattina e di pomeriggio). Gli ambulanti si vedranno oggi per dire l'ultimo sì alla proposta e rinunciare, salvo colpi di scena, al ricorso al Tar. Su richiesta di Arvonio, invitato dalla Prefettura a raffreddare la querelle, i venditori hanno proposto le aree di Campetto Santa Rita e Piazza Macello. Due location allo scopo di evitare che qualcuno resti fuori. Inizialmente, infatti, era stato ipotizzato di sistemare gli alimentaristi (circa 35 operatori) a Piazza Macello, e gli altri ambulanti a Campetto Santa Rita. Ma l'amministrazione si è detta pronta a mettere a disposizione la seconda area, riservandosi ulteriori valutazioni per la prima. A confermare è lo stesso Arvonio: «C'è la possibilità di adottare questa soluzione transitoria. E devo anche dire che molti esercenti stanno manifestando la volontà di mettersi in regola con le imposte. Ce ne dà notizia Assoservizi. Esclusa, per il momento, la possibilità di Piazza Macello». Antonello Tarantino, direttore di Confesercenti Associazione degli imprenditori irpini mostra di gradire: «Il comandante ci ha dato l'ok per Campetto Santa Rita. Si tratta di un'importante apertura, che dimostra come le nostre rimostranze abbiano sortito gli effetti sperati». Non c'è ancora l'ufficialità, ma sarebbe vicina. Il nodo che resta da sciogliere, dal momento che gli ambulanti sono 400, spalmati su due giorni, riguarda infine la possibilità di farli rientrare tutti. Campetto Santa Rita potrebbe non bastare per 200 stand. Ma secondo le prime indiscrezioni, oltre 30 posizioni fiscali sarebbero sicuramente insanabili. Alla fine, dunque, la soluzione tampone individuata dalle parti potrebbe star bene a tutti. Nell'arco di 15 giorni come chiarito più volte anche dal sindaco Festa la nuova area mercatale di Campo Genova chiuderebbe la querelle. Si riaprirebbe solo in presenza di un nuovo bando per le assegnazioni degli stalli, che pure resta all'ordine del giorno dell'amministrazione Festa.
LA POLEMICA
Tuttavia, mentre la soluzione al clamoroso scontro esploso solo l'altro ieri si avvicina, un curioso fronte interno si apre in Confesercenti. Con una durissima nota, il presidente provinciale, Giuseppe Marinelli, prende le distanze «dalle posizioni espresse, sulla delocalizzazione del mercato bisettimanale del capoluogo irpino, dal vice presidente provinciale, Peppino Innocente e dal direttore Tarantino. I due vengono definiti «un gruppo locale, convenzionato con le strutture di servizio dell' associazione, che in alcun modo è legittimato a rappresentare la nostra organizzazione». Marinelli reputa che sia in corso «un'inutile e strumentale bagarre». E si pronuncia completamente a favore di Gianluca Festa: «La nuova area individuata dall'amministrazione comunale dista soltanto poche centinaia di metri da quella attuale. L'ente sta provvedendo ad attrezzare il sito con servizi che lo renderanno più idoneo ed efficiente, migliorandone la fruibilità sia per gli operatori, che per gli utenti. La giunta guidata dal sindaco Gianluca Festa continua - ci ha inoltre rassicurato, nel corso di un incontro avuto in Municipio, sui tempi di completamento dell' operazione, i cui obiettivi consideriamo condivisibili». Immediata la replica dei rappresentanti dei mercatali: «L' Associazione degli imprenditori irpini - spiega Tarantino è aderente a Confesercenti, ma non facciamo capo a Marinelli. Lui parla a titolo personale e non rappresenta nessuno, noi il settanta per cento degli operatori del mercato».
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