A14, viadotto di Cerrano chiuso, il Gip: piloni spostati di 7 centimetri

A14, viadotto di Cerrano chiuso, il Gip: piloni spostati di 7 centimetri
Lunedì 13 Gennaio 2020, 17:43 - Ultimo agg. 14 Gennaio, 08:21
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«In corrispondenza delle pile... sono presenti degli spostamenti in profondità dell'ordine di sette centimetri». È uno dei passaggi choc del gip di Avellino, Fabrizio Ciccone, nel provvedimento che ha disposto il «divieto assoluto di transito» ai mezzi pesanti sul viadotto Cerrano dell'A14, tra Pescara Nord e Pineto. Nel giorno in cui si registrano come troppo spesso ormai Tir incolonnati e nove chilometri di coda, sull'autostrada A14, in direzione Nord, in uscita al casello di Città Sant'Angelo - Pescara Nord, le carte del tribunale avellinese rivelano altre passaggi inquietanti. «Le stampelle con cui è stato costruito il viadotto hanno subito spostamenti tali da rendere le superfici contrapposte, in corrispondenza della mezzeria, schiacciate l'una sull'altra...», si legge sempre nel provvedimento che è stato emesso il 18 dicembre e fa seguito a quello di sequestro già sussistente per la questione dei new jersey.

La Direzione di Tronco di Pescara di Autostrade ha immediatamente replicato precisando che «che lo spostamento di 7 centimetri non si riferisce alle pile, ma allo spostamento massimo del terreno nei pressi della Pila 1 registrato dalla strumentazione nell'arco di 3 anni (2016-2018). Tale valore non si riferisce dunque alle pile del viadotto, che non hanno mai raggiunto movimenti attenzionabili nel periodo considerato». Il viadotto e l'area ad esso sottostante «sono costantemente monitorati dal punto di vista geotecnico e strutturale: sull'opera sono installati dei particolari sensori che, anche nell'ultimo anno, non hanno mai rilevato alcun tipo di movimento significativo».

Nel documento del Gip si racconta come il Mit abbia eseguito, fin dal 2018, tre visite ispettive sul viadotto Cerrano dell'A14, tra i caselli di Pescara Nord e Pineto, accertando «criticità» in materia di sicurezza. Nella nota il giudice scrive «si segnala
la presenza di un fenomeno di gravitazione che interessa i pendii in cui è ubicato il viadotto, il quale sta creando all'interno delle strutture e delle fondazioni uno stato di coazione per il quale sono state prodotte adeguate e circostanziate verifiche globali che dimostrino la capacità del sistema strutturale di resistere». «Pertanto - si legge - non avendo la Società Autostrade fornito valutazioni documentate e rassicuranti sul raggiungimento di adeguati standard di sicurezza, si impone necessariamente, ad avviso dell'Uit di Roma, l'applicazione di una restrizione della transitabilità dell'opera, consistente nel divieto di transito per i veicoli con massa superiore a 35 quintali in entrambe le carreggiate, intervento di contenimento dei rischi connessi alla circolazione stradale, da attuarsi fino a quando non sarà dimostrata l'ottemperanza al raggiungimento degli standard normativi.
Nel provvedimento si legge che
«alla luce delle allarmanti preoccupazioni espresse dall'Uit di Roma circa le precarie condizioni di sicurezza del viadotto Cerrano « è ritenuto» assolutamente necessario, per mitigare i rischi connessi al diffuso ammaloramento dell'opera, intervenire con un intervento di limitazione del carico verticale massimo che potrà transitare sul viadotto in questione. Ciò - scrive il gip di Avellino - avuto riguardo, da un lato, alle imponenti dimensioni del viadotto, alto ben 89,7 metri e con l'interferenza della sottostante presenza di una strada, dall'altro, al mancato rilascio dell'autorizzazione sismica al progetto di risanamento presentato da Autostrade per l'Italia, che non consente di ritenere adeguati ai fini della sicurezza gli interventi provvisionali di messa in sicurezza ipotizzati da Aspi in assenza della prescritta autorizzazione sismica». 

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