Coronavirus, un'altra persona è morta: la polmonite misteriosa ora allarma

Coronavirus, un'altra persona è morta: la polmonite misteriosa ora allarma
Coronavirus, un'altra persona è morta: la polmonite misteriosa ora allarma
Sabato 18 Gennaio 2020, 09:56 - Ultimo agg. 18:30
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Un secondo paziente colpito da polmonite correlata al nuovo coronavirus che sta circolando in Cina è morto a Wuhan, capitale della provincia di Hubei, nel centro del Paese. Il decesso, avvenuto il 15 gennaio, è stato confermato dalle autorità sanitarie locali. Si tratta di un uomo di 69 anni, comunica la Commissione sanitaria municipale di Wuhan.
 

 

Il paziente era stato trasferito all'ospedale Wuhan Jinyintan per il trattamento il 4 gennaio. Ha sviluppato una grave miocardite, anomalie delle funzioni renali e gravi danni a più organi. Questa la sua condizione quando è stato ricoverato. Alla mezzanotte del 15 gennaio risultano in totale 41 casi segnalati. Oltre ai 2 morti, 5 pazienti versano in condizioni critiche, 12 sono stati dimessi dagli ospedali. Non sono stati rilevati casi tra i 763 contatti stretti identificati e messi sotto osservazione.

Fuori dai confini del gigante asiatico, intanto, cresce il numero delle segnalazioni correlate al nuovo virus. Dopo il Giappone che ha comunicato all'Organizzazione mondiale della sanità (Oms) il suo primo caso 'importatò - si tratta di un uomo che era stato proprio nella città cinese di Wuhan - è la Thailandia a segnalare il suo secondo caso, una turista cinese 74enne risultata infetta dal coronavirus, dopo essere stata intercettata con battito cardiaco accelerato e febbre alta ai controlli nell'aeroporto Suvarnabhumi. La donna è stata portata all'ospedale del Bamrasnaradura Institute. Qui il test ha confermato l'infezione, come dichiarato dalle autorità sanitarie thailandesi. La prima turista cinese di Wuhan risultata contagiata e presa in carico in Thailandia è stata nel frattempo dimessa e tornerà a casa nei prossimi giorni. Dal 3 al 16 gennaio, oltre 13 mila turisti sono arrivati in Thailandia da Wuhan attraverso i 4 aeroporti principali.

Il numero di viaggiatori è destinato ad aumentare durante il capodanno cinese alla fine di questo mese e per questo le autorità aeroportuali hanno intensificato i controlli sui passeggeri. L'Oms spiega che resta ancora molto da capire sul nuovo coronavirus, sulle modalità di trasmissione e le caratteristiche cliniche, ma anche sulla fonte del contagio e le potenzialità di diffusione. Il virus 2019-nCoV è un nuovo ceppo che non era stato precedentemente identificato nell'uomo, fino all'inizio di questo mese in Cina. Appartiene alla famiglia dei coronavirus, un gruppo variegato che annovera malattie che vanno dal comune raffreddore a condizioni più gravi, come la sindrome respiratoria del Medio Oriente (Mers) e la Sars.


ALLARME NEL MONDO
Gli aeroporti di New York, San Francisco e Los Angeles inizieranno a fare lo screening dei passeggeri provenienti da Wuhan, in Cina, per verificare l'eventuale rischio di infezione dovuto al misterioso virus respiratorio che ha già fatto due vittime e colpito almeno 45 persone. Lo ha annunciato il Centers for Disease Control and Prevention (Cdc), il massimo organismo di controllo sanitario negli Usa. Si ritiene che la maggior parte delle persone colpite abbiano contratto il virus dall'esposizione agli animali in un mercato di pesce e carne a Wuhan e non è ancora stato chiarito se il virus si trasmetta da persona a persona.

Alcuna casi, tuttavia, non sono collegati al contatto con gli animali e gli esperti ritengono che la trasmissione tra esseri umani sia possibile. Per questo, sono state raccomandate precauzioni. Circa un centinaio di esperti del Cdc saranno inviati nei tre aeroporti. Il primo volo che sarà controllato arriverà stanotte all'aeroporto Jfk di New York, ha spiegato il dottor Martin Cetron del Cdc nel corso di una conferenza stampa. Le operazioni di screening negli aeroporti di Los Angeles e San Francisco inizieranno invece domani. Nelle prossime settimane, saranno circa 5mila i passeggeri che verranno controllati al loro arrivo negli Usa, ha spiegato ancora il dottor Cetron.

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