Smog a Roma, dopo il flop del blocco ai diesel ripartire dall'Euro 6

Smog a Roma, dopo il flop del blocco ai diesel ripartire dall'Euro 6
di Giorgio Ursicino
Domenica 19 Gennaio 2020, 00:11 - Ultimo agg. 20 Gennaio, 08:18
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Abbattuto lo smog, si placa l’emergenza inquinamento. L’attesa pioggia è tornata a pulire Roma ed oggi è arrivata a dare una mano la prima domenica ecologica del nuovo anno programmata da tempo. Una pausa di riflessione per tutti che si spera calmi gli animi e metta chi deve decidere in condizione di farlo più serenamente. Eh sì, perché la situazione da allarme rosso è solo rinviata e fra pochi giorni tornerà di nuovo il tempo delle scelte. I dati puntuali di sostanze inquinanti nell’aria registrati ieri dalle centraline sparse in città verranno resi noti soltanto oggi, ma è evidente che le cose hanno preso una buona piega.

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LE PREVISIONI
Lo scenario era già noto: le polveri sottili accumulate da settimane e mai rimosse con il lavaggio delle strade sono state spazzate via dalla pioggia e dal venticello generato della bassa pressione. E in un lampo l’aria avvelenata è tornata di nuovo respirabile. Le previsioni degli esperti dell’Arpa evidenziano un andamento già accettabile ieri che rientrerà addirittura nei limiti di normalità oggi: sulle cartine della nostra città non ci sono zone rosse che mettono in risalto la criticità del particolato nè oggi, nè domani e nemmeno dopodomani. Fino a venerdì prossimo, però, il meteo non prevede altre precipitazioni e l’Arpa ha di nuovo lanciato la situazione di allerta per la giornata di mercoledì.

L’attenzione è ormai alle stelle e la sindaca Raggi, sostenuta dai sui esperti, dovrà intervenire rapidamente perché è a rischio la salute dei cittadini. Che fare? È evidente che al problema, causato da anni di malgoverno e da un periodo di crisi che ha trasformato il parco circolante in un gigantesco raduno di auto storiche, non c’è una soluzione totale. Si tratta di usare molto buon senso per non costringere la gente ad accumulare inutile rabbia dopo essere già costretta a respirare aria da camera a gas. Sui trasporti bisogna intervenire con grande attenzione perché quelli pubblici sono già in condizione precaria e non sono in grado di svolgere nulla di più di quello che già fanno con una soddisfazione bassissima da parte degli utenti. Chiaro che la prima cosa da fare sarebbe liberare le diesel Euro 6 che a detta di tutti gli esperti (e numeri delle sostanze inquinanti alla mano) sono i mezzi che meno impattano sull’aspetto ambientale.

Oltre ad emettere la stessa quantità di polveri sottili e di ossidi di azoto delle benzina Euro 6, generano molto meno CO2 che, non sarà un veleno ma quantomeno è un “climalterante”, il minimo comun denominatore con cui gli scienziati e i potenti della terra hanno deciso di misurare lo stato di salute del nostro pianeta nei prossimi cinquant’anni. Fermare vetture del genere appena uscite dalla fabbrica è un atto incomprensibile, soprattutto se si concede la libera circolazione ad auto quasi ventennali che oltre ad essere molto più inquinanti dal punto di vista omologativo sono delle vere bombe ecologiche perché vecchie e con troppi chilometri sulle spalle. Chi gliela spiega una cosa tanto semplice?

Ad una situazione già molto seria di suo, si sono messi con impegno per peggiorarla. Se non fosse emerso un problema di competenza, verrebbe da pensare che ci sia della male fede. In ogni caso, dopo aver generato tanto clamore e conquistato le prime pagine più di quanto fosse auspicabile, i responsabili di questa situazione dall’angolino devono uscire. La cosa più semplice sarebbe dire abbiamo scherzato.

VITA QUOTIDIANA
Ma con la quotidianità della gente non si scherza, per un comportamento del genere si rischia di perdere quel po’ di consenso elettorale che è ancora rimasto. Ecco che ieri sono iniziate le manovre di avvicinamento per fare quello che va fatto chiamandolo in altro modo. In una nota il comune ha fatto sapere che «finora non è stato dato nessun incarico al Dipartimento per l’Ambiente per la revisione del piano di intervento».

Negli stessi corridoi del Dipartimento circolano persone più sensate che parlano di interventi mirati e progressivi. Vuoi vedere che il prossimo livello di guardia sarà meno grave e basterà solo fermare le Euro 5 a gasolio? Le Euro 6 restano il diavolo, ma possono girare se la situazione non è disperata... In un clima del genere ha perso il senso dell’umorismo anche il capo dei vigili, l’equilibratissimo Antonio Di Maggio. Ha fatto sapere che le vetture della municipale sono sempre autorizzate a circolare perché «svolgono servizi di pubblica utilità».

Ci mancherebbe che la Raggi fermasse anche quelle. Forse è sembrato poco coerente che un’amministrazione compri recentemente vetture del genere e non lasci circolare le stesse dei cittadini. È proprio vero, le cose non sono uguali per tutti.
 

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