Bimba rasata a zero per punizione, la mamma indagata: «L'ho fatto per i pidocchi»

Bimba rasata a zero per punizione, la mamma indagata: «L'ho fatto per i pidocchi»
Bimba rasata a zero per punizione, la mamma indagata: «L'ho fatto per i pidocchi»
Mercoledì 22 Gennaio 2020, 10:36 - Ultimo agg. 14:53
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«Giravano i pidocchi, li aveva appena presi e per questo le ho tagliato i capelli». Era il giorno della difesa, ieri, nel processo alla mamma che avrebbe rasato a zero la sua bambina per punizione. La donna, una 37enne romena, L. M., residente a Belluno, è accusata di abuso di mezzi di correzione. Ieri era in aula, seduta accanto al suo avvocato Francesco De Bona.

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Ha deciso di raccontare la sua verità, rispondendo alle domande del pm Sandra Rossi. L'ex marito inizialmente si era costituito parte civile per la figlioletta, con avvocato Sonia Sommacal, per vedere risarciti i danni patiti. Poi alla fine l'ha perdonata e ha ritirato la querela, ma il processo va avanti d'ufficio. «La bimba faticava ad alzarsi dal letto per andare a scuola». È per questo, secondo quanto ricostruito nell'accusa della Procura, che la madre avrebbe attuato quella punizione rasando a zero i capelli della piccola. «Ero da solo a casa - aveva raccontato il padre, che era già separato - ho deciso di chiamarla e piangendo mi ha detto che era stata sottoposta al taglio dei capelli. L'ho vista il giorno dopo scoprendo che le erano stati rasati a zero, con la macchinetta. Mi ha raccontato che la mamma glieli aveva tagliati per punirla. Perché quella mattina non voleva andare a scuola. Così la lasciò a casa insieme alla babysitter».

Proprio la babysitter è stata chiamata come teste dalla difesa e ieri ha parlato in aula e che ha confermato la versione data dalla madre, come anche l'attuale compagno della donna che all'epoca era in casa. L'imputata, difendendosi in aula, ha detto che non fece il taglio di capelli per punire la bimba. «Giravano i pidocchi - ha spiegato la mamma al giudice - e siccome lei li aveva già presi in passato e avevo provato di tutto, lozioni e altro, ho pensato di evitare i parassiti così».

A quel punto il giudice ha rinviato il processo al 6 febbraio, quando ci saranno le conclusioni e la sentenza.
 

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