Il polifunzionale di Piscinola negli scatti di «Derive Suburbane»: viaggio nei luoghi abbandonati di Napoli e della Campania

Il polifunzionale di Piscinola negli scatti di «Derive Suburbane»: viaggio nei luoghi abbandonati di Napoli e della Campania
di Alessandro Bottone
Lunedì 27 Gennaio 2020, 17:59
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Il centro polifunzionale di Piscinola, nella periferia nord di Napoli, è solo una delle numerose strutture pubbliche abbandonate in città, più volte nella mira di vandali e delinquenti. Un destino che riguarda tantissimi altri spazi negati ai cittadini.
 

 

L'enorme struttura di via dietro la Vigna, costruita dopo il terremoto del 1980, avrebbe dovuto accogliere giovani, e non solo, in diversi spazi per l'istruzione, la cultura, lo sport e il tempo libero. Ad oggi, grazie all'impegno dei residenti, solo una minima parte è fruibile, come quella che ospita la biblioteca, le palestre e il piccolo teatro. L'altra è lasciata a se stessa. Una condizione di perenne degrado ben descritta nel racconto e negli scatti fotografici realizzati da Lorenzo nel suo progetto «Derive Suburbane», un vero e proprio archivio dei posti abbandonati non solo di Napoli ma di tutta la Campania. Quella del 37enne napoletano, impegnato nell'insegnamento universitario, è la curiosa ed estenuante ricerca di luoghi marginali, dismessi, spopolati e sepolti.

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A un anno dalla nascita il portale web di «Derive Suburbane» raccoglie i racconti di centinaia di edifici e infrastrutture di qualsiasi tipo - come ospedali, conventi, fabbriche - fino a interi paesi fantasma. Di Napoli, prima ancora del polifunzionale, sono stati già raccontati il convitto Pontano alla Conocchia nel quartiere Sanità e l'ex dipartimento universitario di scienze fisiche all'interno della Mostra d'Oltremare. C'è spazio anche per l'ospedale della Pace nel centro storico di Napoli fino all’ex complesso industriale della Corradini di San Giovanni a Teduccio. Un viaggio attraverso le incredibili bellezze nascoste e sottratte agli occhi dei curiosi e dei turisti.
 
 

Le fotografie catturano il fascino dei luoghi dismessi e raccontano la bellezza di un patrimonio vasto e ricchissimo, molto spesso non curato se non devastato dalla mano dell'uomo. Gli scatti di «Derive Suburbane» sono una carrellata nel buio e nei silenzi di palazzi, chiese, scuole, officine, ville, ferrovie, alberghi. Si cerca di rappresentare la bellezza e allo stesso tempo l'oblio di luoghi svuotati, sventrati e anche sconosciuti, come castelli e antichi insediamenti.

Tra passione e divertimento ci sono già altre zone che presto saranno oggetto delle esplorazioni di Lorenzo e dei suoi amici mossi dallo spirito di avventura sempre alla scoperta di luoghi fuori da ogni rotta turistica.
L'urbex, ovvero l'esplorazione urbana di luoghi abbandonati, nasconde anche qualche rischio subito mitigato dalla irresistibile curiosità di guardare e fotografare pur sempre rispettando il luogo che si visita con l'intenzione di informare, testimoniare e preservare la bellezza dalla decadenza assoluta. In ultima istanza l'obiettivo di «Derive Suburbane» è proprio quello di restituire visibilità ai luoghi dimenticati da tutti, ormai invisibili, ricostruendo il vissuto di posti svuotati della propria identità.

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