Aldo Balestra
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Se Il coronavirus diventa
una cosa facile facile

Controlli per il coronavirus
Controlli per il coronavirus
di Aldo Balestra
Lunedì 3 Febbraio 2020, 02:08 - Ultimo agg. 13:34
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Coronavirus: Oms, è infodemia, informazioni spesso false (Ansa, 02.02.2020, ore 19.03)
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Dalla parodia napoletana del cinese con la tosse, offerto in affitto a 50 euro per saltare la fila alle Poste, alla celebre foto di Papa Francesco che s'allontana dalla fedele coreana dandole uno schiaffo sulla mano perché, si legge ora nella falsa didascalia, «lui aveva già capito tutto». Nella italica (ma non solo) dipendenza da social può scapparci anche un sorriso su una cosa così seria come il coronavirus. Ma il guaio è che insieme a messaggi audio e a post come questi, tra i meno «letali», in questi giorni così complessi e delicati per la vicenda del virus d'origine cinese in Rete viaggiava (e viaggia ancora) di tutto.

E' dovuta intervenire l'Organizzazione Mondiale della Sanità, l'organismo che si occupa della salute in tutto il globo, per mettere un argine alla pericolosa piega: il diffondersi, a macchia d'olio, questo sì, di false informazioni, in grado di potenziare incontrollatamente la paura del contagio globale (antesignano fu il film Cassandra Crossing - ricordate? - fino ai moderni colossal cinematografici del genere catastrofista). 
   
L'epidemia del coronavirus 2019-nCoV è stata «accompagnata da una massiccia "infodemia", ovvero un'abbondanza di informazioni, alcune accurate e altre no, che rendono difficile per le persone trovare fonti affidabili quando ne hanno bisogno». Così l'Oms ha dovuto sottolineare di lavorare (anche) «per rintracciare e rispondere a falsi miti e voci» sul virus di Wuhan. Dalla distorta modalità di trasmissione del virus, che ha portato ad un massivo e ingiustificato sospetto per tutti coloro che hanno gli occhi a mandorla, figurarsi se hanno la tosse e magari la mascherina, alle «false misure di prevenzione e cure, tra cui il fatto che gli antibiotici e alimenti come l'aglio possano essere utili alla cura del virus, oppure la possibilità che l'infezione venga trasmessa anche attraverso lettere e pacchi postali provenienti dalla Cina».

L'Oms prova a controbattere «con informazioni basate sull'evidenza» e rese disponibili sui canali social e sul proprio sito web, ma si sa che se informi spiegando con accuratezza e competenza, magari rassicurando, non hai partita rispetto a chi - consapevolmente o meno - si lascia suggestionare da post, messaggi, filmati che fanno leva sul senso diffuso di ignoranza e di paura, quest'ultima alimentabile senza problemi da manipolatori esperti.

Si pone sempre più stringente il problema della somministrazione alla fonte di messaggi corretti, che argini il passaparola che si diffonde determinando e influenzando comportamenti reali. Quando saremo consapevoli che la comprensione comporta il sacrificio di ascoltare, approfondire, studiare, essere in grado di selezionare le fonti, prima avremo applicazioni responsabili nelle azioni conseguenti. In fondo, da sempre, si preferisce un popolo ignorante, per manovrarlo a proprio piacimento. Ancor più se quel popolo, con un clic rapido e distratto, tra una risata e uno spavento passando da un post all'altro, ora crede di essere (finalmente) più informato. Anche di coronavirus.
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«Seguite i pochi, e non la volgar gente» (Petrarca) 
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