M5S, il senatore Dessì contro Casaleggio: «La piattaforma Rousseau passi sotto il controllo dei gruppi parlamentari»

M5S, il senatore Dessì contro Casaleggio: «La piattaforma Rousseau passi sotto il controllo dei gruppi parlamentari»
M5S, il senatore Dessì contro Casaleggio: «La piattaforma Rousseau passi sotto il controllo dei gruppi parlamentari»
Lunedì 3 Febbraio 2020, 18:29 - Ultimo agg. 19:47
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Rousseau deve essere controllata dai parlamentari. Torna a ribadirlo il senatore del M5S Emanuele Dessì, dopo le parole del fondatore dell'Associazione che gestisce il 'sistema operativo' grillino. «Gli iscritti» pentastellati, dice Dessì, «sono iscritti al M5S. E si iscrivono al M5S tramite la piattaforma Rousseau. Quindi Casaleggio è a tutti gli effetti, come sviluppatore della piattaforma Rousseau, un prestatore di servizi».

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Autore, insieme ad alcuni suoi colleghi, di un documento che sollecita il passaggio della piattaforma nelle mani del gruppo parlamentare, Dessì ritiene che «l'attività politica del M5S, proprio perché il Movimento ha bisogno di sapere chi sono gli attivisti, cosa fanno e quindi di gestirne i dati, la deve fare il M5S, che poi decide di avvalersi di Rousseau e quindi anche del lavoro gratuito, è vero, di Casaleggio - perché lui lavora con un'altra società, la Casaleggio Associati». Interpellato a margine di un convegno alla Camera sulla cittadinanza digitale, Casaleggio ha ripetuto che Rousseau deve continuare a essere «la voce degli iscritti» e che il contributo di 300 euro a testa da parte degli eletti «è utile per lo sviluppo della piattaforma».

«È questo equivoco di fondo che tanti fanno finta di non capire», replica Dessì, che osserva: «Io non sono iscritto a Rousseau. Se mi chiedi "ti vuoi iscrivere a Rousseau?", io dico che non me ne frega nulla. Se mi chiedi "ti vuoi iscrivere al M5S?" ti dico sì. Siccome sono un senatore 5 Stelle e il M5S ha i suoi organi dirigenti, ritengo che la linea politica del Movimento debba essere gestita dalla sua classe dirigente, anche attraverso le piattaforme, e non attraverso una associazione esterna che non comprende nessun politico». Persone,  è l'affondo del senatore,  «che poi Rousseau ha pensato bene di inserire nella classe dirigente, mettendole nel team dei facilitatori... È un equivoco che c'è anche nella massa dei nostri elettori. Tanti pensano di essere iscritti a Rousseau ma sono iscritti al M5S».

 

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