Odjer con la Salernitana,
il futuro in gioco

Odjer con la Salernitana, il futuro in gioco
di Alfonso Maria Avagliano
Venerdì 7 Febbraio 2020, 08:34
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Rischia di esordire in granata contro i granata. Per uno strano scherzo del destino, Moses Odjer potrebbe scendere in campo lunedì sera per la prima volta con la maglia del Trapani proprio allo stadio Arechi, che è stato casa sua per quattro anni e mezzo. Il colore è lo stesso, la squadra diversa. Come le emozioni che vivrà. Passato dalla Salernitana ai siciliani nel mercato di gennaio, alla ricerca di maggior continuità rispetto alle undici presenze (di cui solo quattro da titolare) racimolate con Gian Piero Ventura, il centrocampista ghanese classe 1996 è rimasto in panchina contro Venezia e Cittadella. È di fronte a un bivio nei prossimi quattro mesi, che orienteranno il suo futuro: salvarsi con gli uomini di Castori equivarrebbe a firmare un biennale in Sicilia, mentre non riuscire nell'impresa significherebbe affidarsi alla promessa verbale di riaccoglierlo fatta dall'ippocampo. «Moses è stato ceduto in prestito... che però diventa definitivo, perché il suo contratto era in scadenza a giugno. Il rinnovo era stato firmato solo da parte del calciatore, ma mai depositato dalla Salernitana. In caso di salvezza rimarrebbe a Trapani altri due anni, c'è un'opzione. Viceversa, la Salernitana si è detta disposta a proseguire il rapporto», conferma il procuratore del ragazzo, Luigi Sorrentino. Salerno-Sicilia, un legame particolare per Odjer.
IL GIOCATORE
Portato inizialmente in Italia dal Catania, fu ingaggiato dalla Salernitana nell'estate 2015 in prestito con diritto di riscatto. Il club campano lo esercitò, sborsando ben novecentomila euro. A Salerno il giocatore ha messo su famiglia con la vietrese Antonia e la nascita del piccolo Thomas, suo primogenito. A tutt'oggi, rappresenta l'investimento più ricco fatto per il cartellino di un calciatore nell'era di Lotito e Mezzaroma. Lui l'ha ripagato con 113 presenze e un paio di gol. Il costruttore romano lo ribattezzò affettuosamente bobcat, come quelle piccole escavatrici che arrivano ovunque, nel corso della stagione 2015/16. In cui, va detto, Odjer aveva fatto fatica inizialmente a imporsi. L'allora tecnico, Torrente, sulle prime l'aveva spedito a giocare finanche con la Primavera. Pian piano, però lo scoprì e divenne un elemento importante per il centrocampo di una squadra poi salvatasi ai playout. Proprio gli spareggi salvezza sono l'obiettivo minimo del Trapani, attualmente penultimo con 19 punti e a -4 dalla Cremonese quartultima. «Conosco bene i playout, ne ho fatti e vinti due con la Salernitana. La situazione è difficile, ma sono convinto che si possa mantenere la categoria. A Salerno ho avuto un girone d'andata difficile, ho giocato poco», disse il ghanese nel presentarsi all'ombra del Provinciale quindici giorni fa. Si ripresenterà lunedì sera sotto i riflettori dell'Arechi. Magari con qualche tifoso in meno, ma anche qualche stimolo in più per provare a farsi rimpiangere.
LO SCHEMA
Ventura lunedì sera festeggerà la sua panchina numero 350 in Serie B e prepara la partita con l'idea di base di cambiare il meno possibile nell'undici iniziale che ha ben figurato nel derby. Certo, c'è chi scalpita come Francesco Di Tacchio, rimasto in panchina a Benevento. Nel caso, rileverebbe uno tra Maistro e Dziczek nell'undici di partenza. Il capitano - vero e proprio stakanovista nelle prime sedici giornate - ha avuto modo di rifiatare tra dicembre e gennaio, sosta a parte: nelle ultime sei partite, complici un turno di squalifica scontato a Pescara e l'esplosione del polacco, l'ex irpino ha giocato 90' solo contro il Cosenza; precedentemente, era subentrato contro Empoli, Pordenone e Spezia. Contro il Trapani potrebbe essere utile la sua fisicità. Nel reparto, l'intoccabile resta Akpa Akpro. Lombardi sta meglio e dovrebbe essere regolarmente disponibile sulla corsia destra. Dopo la doppia seduta di ieri al Mary Rosy, i granata si alleneranno ancora oggi pomeriggio. Per Ventura, la gioia di lavorare con quasi tutto l'organico a disposizione, eccezion fatta per il lungodegente Mantovani. Il difensore sta incrementando ulteriormente i carichi nel suo personale programma di recupero a Roma dopo l'intervento e sarà gradualmente aggregato al gruppo nel giro di quindici giorni.
© RIPRODUZIONE RISERVATA
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