Airola, maestre sotto accusa:
«Bimbi in stanze buie, schiaffi, capelli tirati»

Airola, maestre sotto accusa: «Bimbi in stanze buie, schiaffi, capelli tirati»
di Enrico Marra
Sabato 8 Febbraio 2020, 11:51 - Ultimo agg. 14:43
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Martedì le quattro maestre indagate perché accusate di aver maltrattato i bambini di una scuola materna probabilmente saranno interrogate dal gip Loredana Camerlengo che giovedì sera ha notificato loro i quattro divieti di dimora ad Airola. Il provvedimento ha raggiunto A.P.M., 44 anni, di Airola, P.C., 26 anni, di Airola, M.M., 27anni, di Bucciano, e V.A., 25 anni, di Sant'Agata dei Goti. Di fatto l'ordinanza impedisce loro di poter accedere ad Airola, paese dove ha sede la materna «Hakuna Matata» dove prestavano servizio. Anche se l'imputazione al momento è comune per tutte quattro le maestre, che avranno modo di respingere accuse e addebiti, gli episodi contestati variano.

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Più numerosi quelli contestati ad A.P.M., ben 18, tutti inquadrati nel periodo che va da marzo a giugno dello scorso anno. L'insegnante, come riportato nell'ordinanza, è accusata di avere colpito i bambini con schiaffi, di averli strattonati e di aver tirato i capelli a un bimbo che era su un sediolone. Inoltre c'erano degli atteggiamenti, ritenuti dall'accusa, isterici che allarmavano i piccoli. In un altro caso un bambino è stato colpito alla testa con un libro. Inoltre a una bambina che non voleva sedersi, sempre secondo l'accusa, le è stata tirata la treccia dei capelli. Infine, viene accusata di reagire sempre con urla schiaffi in faccia nei confronti dei bambini che non volevano sedersi o non si sedevano compostamente. Meno episodi, una decina, quelli contestati a M.M. Oltre ad aver dato schiaffi e afferrato i piccoli per i capelli, la maestra è accusata anche di aver colpito un bambino con una scarpetta al capo. Un episodio è contestato a P.C.: un bambino che piangeva è stato isolato in una stanza per punizione. Due gli episodi in cui figura protagonista A.V., che, secondo l'accusa, istiga un bambino ad aggredire un compagno e dà uno schiaffo a un altro alunna che nell'area riposo non voleva dormire. Tutto ciò risulta dalle intercettazioni audio-video effettuate dai carabinieri che hanno finito con il confermare ciò che era alla base delle denunce delle madri di due bambine dell'asilo.

Le indagini sono partite il 26 novembre del 2018 dopo la segnalazione di una madre. In quella denuncia le maggiori accuse venivano rivolte a C.P.. La donna aveva affermato che la figlia le aveva raccontato che i bambini venivano picchiati e che quella maestra li rinchiudeva in una stanza buia. Affermazioni confermate anche dalla mamma di un'altra bambina che aveva frequentato l'asilo precedentemente. La denuncia presentata ai carabinieri è finita al vaglio della Procura. A coordinare le indagini condotte dai carabinieri della stazione di Airola è stato il sostituto procuratore Flavia Felaco. Per questo motivo fu deciso di collocare delle telecamere in alcune stanze dell'asilo. Il culmine di questi accertamenti ha riguardato episodi che si sono verificati dal mese di marzo al mese di maggio dello scorso anno. Da tutto ciò che è stato raccolto il gip Loredana Camerlego, che ha vagliato le conclusioni a cui era pervenuta la Procura, è giunta a ritenere che «in relazione alle condotte violente traspare un clima di terrore». Più avanti il magistrato afferma anche che «la ricostruzione dei fatti e la complessiva dinamica dello svolgimento degli accadimenti fa emergere con allarmante evidenza la gravità e attualità della condotta tenuta dalle indagate e la connotazione particolarmente negativa della loro personalità». I carabinieri nel notificare i provvedimenti del Gip hanno avuto l'accortezza di farlo nella tarda serata di giovedì, ad attività concluse per evitare che i provvedimenti potessero incidere sull'attività presso la struttura, che opera ad Airola da alcuni anni. Le attuali indagate al momento sono difese agli avvocati Ettore Marcarelli Pasquale Matera, Giovannina Piccoli. La scuola, invece, se dovesse essere confermato il quadro accusatorio, potrebbe costituirsi parte civile. Identico il discorso per i genitori.
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