Istat, nel 2019 crolla la produzione industriale: record negativo dal 2013

Istat, nel 2019 crolla la produzione industriale: record negativo dal 2013
Istat, nel 2019 crolla la produzione industriale: record negativo dal 2013
Lunedì 10 Febbraio 2020, 11:38 - Ultimo agg. 2 Marzo, 07:17
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Il 2019 è stato l'anno nero della produzione industriale: a dicembre del 2019 scende del 2,7% rispetto a novembre, segnando il calo più forte da gennaio del 2018. Lo rileva l'Istat che su base annua segna una diminuzione del 4,3% (dato coretto per gli effetti di calendario). Il dato annuo risulta in flessione anche in termini grezzi ma la contrazione diventa meno ampia (-1,3%). Si tratta della prima diminuzione dal 2014 e di quella più ampia dal 2013, quindi da sei anni.

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Crolla l'export dell'ortofrutta made in Italy: - 4% nel 2019

Il ribasso congiunturale segue la crescita zero di novembre. Su base annua, invece, tutti i mesi del 2019 sono stati archiviati con il segno meno tranne febbraio. Guardando alla dinamica tendenziale, al netto degli effetti di calendario, a dicembre si registrano «accentuate» diminuzioni per i beni intermedi (-6,6%), l'energia (-6,0%) e i beni strumentali (-4,7%). Il calo «più contenuto» - fa sapere sempre l' Istat - si osserva per i beni di consumo (-0,8%). Nella media del 2019 invece la flessione è stata più marcata per i beni intermedi (-2,8%), meno forte è stata quella rilevata per i beni strumentali (-1,9%). Un lieve incremento ha caratterizzato la produzione di beni di consumo (+0,3%) e di energia (+0,4%).

Alimentare. In controtendenza con l'andamento generale, vola la produzione alimentare made in Italy che fa segnare nel 2019 un balzo record del 3%, il miglior risultato tra tutti i comparti. È quanto emerge da un'analisi Coldiretti sulla base dei dati relativi alla produzione industriale nel 2019 dell'Istat. Il cibo, sottolinea la Coldiretti, è diventato la prima ricchezza del Paese con la filiera agroalimentare estesa, dai campi agli scaffali e alla ristorazione, che raggiunge in Italia 538 miliardi di euro pari al 25% del Pil e offre lavoro a 3,8 milioni di occupati. Lo dimostrano le esportazioni del made in Italy che nel 2019 sono aumentate del 4% rispetto al record storico di 41,8 miliardi dell'anno precedente. Quasi i due terzi delle vendite all'estero, sottolinea la Coldiretti, interessano i Paesi dell'Unione Europea dove il principale partner è la Germania, mentre fuori dai confini comunitari continuano ad essere gli Stati Uniti. Un andamento che potrebbe ulteriormente migliorare con una più efficace tutela nei confronti dell' agropirateria internazionale che fattura oltre 100 miliardi di euro miliardi di euro utilizzando impropriamente parole, colori, località, immagini, denominazioni e ricette che si richiamano all'Italia per prodotti taroccati che non hanno nulla a che fare con la realtà nazionale.

Turismo e web. Nel 2019 poi, diminuisce il numero di residenti che ha effettuato almeno un viaggio, in media, in un trimestre (-5,7%), passando dal 26% del 2018 al 24,5%. I turisti diminuiscono tra coloro che vivono al Nord-Ovest (-6,5%) e, in misura più ampia, tra i residenti al Sud (-15,9%) e nelle Isole (-17,3%). Il valore pro capite più elevato dei viaggi si riscontra nel Nord-est (1,8), con il Centro (1,5) e il Nord-Ovest (1,3) sopra la media nazionale (1,2) mentre Sud e Isole mostrano i valori più bassi (rispettivamente 0,6 e 0,5). È quanto emerge da un report dell' Istat intitolato
viaggi e vacanze in Italia e all'esteroNel trimestre invernale, il calo dell'ammontare dei turisti per vacanza è concentrato tra i residenti nel Centro (-19,5%) e nelle Isole (-49,5%). Nel periodo autunnale, la contrazione interessa esclusivamente i residenti nel Nord-ovest (-25,8%). Internet si conferma, anche nel 2019, il canale preferenziale di prenotazione dell'alloggio: tra i soli viaggi prenotati, nel 58,2% dei casi si prenota via web.
 

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