Maltrattamenti all'asilo di Airola,
riprese con microspie «fantasma»

Maltrattamenti all'asilo di Airola, riprese con microspie «fantasma»
di Enrico Marra
Martedì 11 Febbraio 2020, 08:48
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Domani, con inizio alle 9,30, le quattro maestre indagate con l'accusa di aver maltrattato i bambini della scuola materna privata «Hakuna Matata» di Airola saranno interrogate in Tribunale dal gip Loredana Camerlengo che giovedì sera, alla chiusura della struttura, ha notificato altrettanti divieti di dimora ad Airola in modo da impedirle di poter accedere nel centro caudino dove prestano servizio.

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Le quattro insegnanti, A.P.M., 44 anni, di Airola, M.M., 27 anni, di Bucciano, C.P., 26 anni, di Airola, A.V., 25 anni, di Sant'Agata dei Goti, sono indagate per maltrattamenti. È probabile che domani si limiteranno a fare delle dichiarazioni spontanee in risposta alla contestazione che loro viene mossa nell'ordinanza del Gip («maltrattavano i bambini frequentanti l'istituto con rimproveri, grida, schiaffi e punizioni»). In particolare offriranno alla valutazione del magistrato anche i riconoscimenti avuti da alcuni genitori per il modo con cui hanno svolto la loro attività.
A loro carico vi sono, tra l'altro, le denunce di due mamme di bimbe della scuola materna che risalgono al novembre del 2018, che hanno sostenuto di aver raccolto le ricostruzioni di ciò che accadeva all'interno della scuola materna direttamente dalle figlie anche simulando quasi un gioco in modo che le bambine si lasciassero andare a delle ricostruzioni quasi inconsapevolmente. Le loro affermazioni sono state poi registrate su telefonini. Il contenuto di queste affermazioni è stato poi inserito nelle denunce presentate ai carabinieri della stazione di Airola che hanno avviato le indagini coordinate dal sostituto procuratore Flavia Felaco. Come accade in questi casi sono partiti accertamenti accompagnati dal massimo riserbo e discrezione per verificare cosa realmente accadesse nella struttura del centro caudino. La svolta si è avuta solo qualche mese dopo, precisamente a marzo quando si è optato per la collocazione delle telecamere nei locali della scuola materna. Una decisione che, come previsto dalla normativa vigente, ha avuto l'autorizzazione da parte del gip.

Nel corso di un blitz notturno all'interno della scuola, i carabinieri avevano collocato più telecamere utilizzando le prese dell'erogazione elettrica su entrambi i piani utilizzati dall'asilo. Collocazione finalizzata alle intercettazioni audio-video, fatta con molta professionalità tanto è vero che nessuno si è accorto della presenza delle sofisticate apparecchiature. Anche se gli inquirenti, sempre facendo ricorso a qualche espediente, erano tornati all'interno della scuola perché qualche telecamera aveva dato dei problemi non fornendo con continuità i dati richiesti. Le quattro maestre indagate sono difese da Ettore Marcarelli, Pasquale Matera, Giovannina Piccoli, Fabio Russo e Margherita De Masi.

Gli episodi contestati alla maestre variano. Più numerosi (ben diciotto) quelli contestati ad A.P.M., la maestra 44enne. Una decina quelli contestati a M.M., 27 anni, di Bucciano; due, invece, gli episodi in cui figura protagonista A.V., la 25enne di Sant'Agata dei Goti, mentre uno per C.P., di 26 anni, di Airola. Al centro delle indagini anche la presenza di una «stanza buia» dove, secondo la ricostruzione fatta dalle bambine, qualche maestra le rinchiudeva per punizione. Le maestre, comunque, domani avranno modo di respingere gli addebiti contestati dagli inquirenti. La scuola, però, qualora l'impianto accusatorio dovesse essere confermato, potrebbe costituirsi parte civile nei confronti delle responsabili. Identico il discorso per i genitori.
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