Air Italy, si fa avanti Ryanair. Governo irritato, priorità è tutela dei 1.450 lavoratori

Air Italy, si fa avanti Ryanair. Governo irritato, priorità è tutela dei 1.450 lavoratori
Air Italy, si fa avanti Ryanair. Governo irritato, priorità è tutela dei 1.450 lavoratori
Mercoledì 12 Febbraio 2020, 20:02 - Ultimo agg. 13 Febbraio, 21:34
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È una corsa contro il tempo quella messa in campo dal governo per cercare di evitare la procedura di liquidazione in bonis e prolungare la operatività della compagnia aerea Air Italy, nata dalle ceneri di Meridiana con il supporto di Alisarda e di Qatar Airways. La ministra Paola De Micheli, a stretto giro, ha incontrato i due commissari liquidatori della società Franco Maurizio Lagro e Enrico Laghi (ora indagato nell'inchiesta Alitalia) per manifestare la «forte irritazione» del governo per come è stata gestita la partita e per il mancato coinvolgimento delle istituzioni.

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Per il Mit la priorità è la tutela dei 1450 posti di lavoro - circa mille a Malpensa e 550 in Sardegna - e per questo la ministra ha prospettato ai rappresentanti dell'azienda varie alternative alla liquidazione, ma la strada sembra in salita: il 2019 si è chiuso con una perdita stimata di circa 230 milioni di euro, il 79% del fatturato previsto. Nel frattempo, però, c'è già chi è pronto a farsi avanti: Ryanair. Da sempre concorrente diretta dell'allora Meridiana sulle tratte nazionali negli aeroporti considerati «minori», ora la compagnia low cost irlandese potrebbe decidere di fare una proposta ai liquidatori già nelle prossime ore, quando il chief commercial officer David O'Brien e l'head of sales&marketing Chiara Ravara saranno a Milano per svelare le proprie mosse.

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Per il vettore a basso costo non sarebbe la prima volta per una discesa in campo, vista la proposta di partnership presentata ad Alitalia per i voli a corto raggio. Intanto EasyJet ha messo a disposizione dei passeggeri della compagnia una tariffa fissa. Un'altra possibile strategia d'uscita è stata ipotizzata in Sardegna: la Regione, attraverso la finanziaria, potrebbe entrare nella compagine sociale di Air Italy e salvare così i posti di lavoro e i voli da e per l'Isola, in particolare per la prossima stagione estiva, che rischia di rimanere sguarnita di collegamenti nella parte più ambita del territorio sardo: la Gallura. Una mossa anche in previsione del nuovo regime di continuità territoriale aerea che la Giunta guidata da Christian Solinas sta discutendo con Bruxelles in questi giorni. La proposta «esplorativa» arriva dal Pd in Consiglio regionale che guarda al modello già adottato dalla Corsica.

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Intanto si lavora sull'emergenza occupazionale e proprio per questo motivo il governo ha riconvocato i liquidatori, i sindacati e i rappresentanti di Sardegna e Lombardia, per un ulteriore approfondimento delle proposte avanzate dalla ministra De Micheli che, di fronte alle crisi aziendali del settore aereo, ha annunciato l'intenzione di «avviare nel mese di febbraio, in collaborazione con Enac, la definizione di un nuovo Piano Aeroporti» e di voler procedere alla «revisione delle regole del trasporto aereo». La Regione Sardegna, dopo gli iniziali «sconcerto» e «incredulità», va in pressing sugli azionisti: «il privato deve fare la sua parte e non tradire decenni di amicizia con la Sardegna». Il timore delle istituzioni nazionali e regionali è quello di trovarsi di fronte ad una nuova «emergenza sociale ed economica gravissima». I lavoratori si sono già organizzati con assemblee a Malpensa e Olbia. E si pensa già alla mobilitazione in attesa dello sciopero nazionale di tutto il settore il prossimo 25 febbraio.

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