È morto George Coyne, astronomo del Papa: fu lui a far riabilitare Galileo

È morto George Coyne, astronomo del Papa: fu lui a far riabilitare Galileo
Giovedì 13 Febbraio 2020, 13:46 - Ultimo agg. 18:22
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Addio al sacerdote gesuita statunitense George Coyne, che si era guadagnato l'appellattivo di «astronomo del Papa»: è stato per 28 anni direttore della Specola Vaticana, l'osservatorio astronomico della Chiesa cattolica situato a Castel Gandolfo, che durante il suo lungo mandato ha creato una succursale sul monte Graham in Arizona. L'astronomo di fama internazionale è morto martedì sera all'Upstate University Hospital di Syracuse, nello Stato di New York, in seguito ad un tumore, all'età di 87 anni. Fino a pochi mesi fa è stato a capo di un team di ricercatori astronomici dell'Università dell'Arizona.

L'annuncio della scomparsa è stato dato su Twitter dalla Specola Vaticana, ricordando padre Coyne come «esempio di leader carismatico e di scienziato nonché di divulgatore. Sotto di lui la Specola si è modernizzata. Che riposi nella pace del Signore!» L'astronomo gesuita fu chiamato alla guida della Specola Vaticana nel settembre 1978 per volere di Papa Giovanni Paolo I e confermato dal suo successore Giovanni Paolo II, rimanendo in carica fino al 2006. Fu proprio su consiglio di Coyne che durante il suo pontificato Karol Wojtyla aprì in maniera decisa il confronto tra fede e scienza, che poi portò alla riabilitazione ecclesiastica del grande astronomo pisano Galileo Galilei, che era stato costretto all'abiura delle sue idee scientifiche dal Sant'Uffizio. Giovanni Paolo II ammise gli errori dell'Inquisizione su Galilei e affermò che lo scienziato «ebbe a soffrire molto nelle mani della Chiesa». 

Parallelamente all'attività di ricerca astronomica George Coyne ha coltivato anche interessi nel campo della filosofia e della storia della scienza che lo hanno portato nel 1983 alla fondazione della collana di pubblicazioni «Studi Galileiani». Questa rivista, la prima ad essere dedicata esclusivamente a ricerche storiche su Galileo, ha rappresentato un foro internazionale in cui specialisti di tutto il mondo si sono incontrati per discutere l'opera e il pensiero di colui che ha posto le basi della scienza moderna. Padre Coyne ha fatto parte della Commissione di Studio del Caso Galileo istituita da Giovanni Paolo II nel 1981, dirigendone il gruppo di lavoro scientifico-epistemologico. La Commissione ha presentato le conclusioni sul caso nel 1992, arrivando alla completa riabilitazione di Galileo, con le indicazioni fatte proprie dall'allora cardinale Joseph Ratzinger, prefetto della Congregazione della Dottrina della Fede, l'ex Sant'Uffizio. Nato il 19 gennaio 1933 a Baltimora, nel Maryland (Usa), George V. Coyne entrò a far parte della Compagnia di Gesù all'età di 18 anni e fu ordinato sacerdote nel 1965. Dopo gli studi teologici al Woodstock College, si laureò in matematica nel 1958 alla Fordham University di New York e nel 1962 ottenne il dottorato in aastronomia alla Georgetown University di Washington. Tra il 1963 e il 1976 ha lavorato come astronomo al Lunar and Planetary Laboratory dell'Università dell'Arizona, dove nei quattro anni successivi è stato ricercatore e professore al Dipartimento di Astronomia, di cui fra il 1979 e il 1980 è stato direttore. 

Quale direttore della Specola ha promosso l'istituzione a Tucson, in Arizona, della sezione osservativa della Specola Vaticana, installando sul Monte Graham un telescopio con specchio da 1.80 metri che ha costituito il prototipo delle ottiche astronomiche di nuova tecnologia che sono anche state utilizzate per il telescopio italo-americano Lbt con due specchi di 8 metri, collocato sulla stessa montagna.
Come astronomo padre Coyne ha svolto indagini sulla natura delle atmosfere estese che formano un tipo di involucro intorno a stelle giovani o che stanno ancora nascendo. Autore di più di 150 pubblicazioni scientifiche ha curato inoltre l'edizione di vari libri. Tra i suoi volumi: «Faith and knowledge. Toward a new meeting of science and theology» (Libreria Editrice Vaticana, 2007); «L'universo e il senso della vita. Un ateo e un credente: due uomini di scienza a confronto» (con Edoardo Boncinelli, San Paolo Edizioni, 2008); «Un universo comprensibile. Interazione tra scienza e teologia» (con Michael Heller, Springer Verlag, 2009); «L'inizio e la fine dell'universo. Orientamenti scientifici, filosofici e teologici» (con Louis Caruana e Lubos Rojka, Pontificio Istituto Biblico, 2016). Oltre a far parte di varie società scientifiche, era membro dell'Accademia Pontificia delle Scienze. Ha ottenuto lauree ad honorem da prestigiose università e nel 2009 gli è stato assegnato il premio George Van Biesbroeck dell'American Astronomical Society in riconoscimento della «ricchezza dei suoi contributi scientifici, per il ruolo di organizzatore della Scuola estiva dell'Osservatorio Vaticano e del suo ruolo fondamentale nel mantenere aperto il dialogo tra scienza e fede».
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