«Caos cimiteri a Napoli, salma in frigo sepolta grazie all'intervento della polizia»

«Caos cimiteri a Napoli, salma in frigo sepolta grazie all'intervento della polizia»
di Valerio Esca
Giovedì 13 Febbraio 2020, 23:00 - Ultimo agg. 14 Febbraio, 10:31
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Dopo la protesta arriva la polizia nel tentativo di far tornare in funzione in servizio di tumulazione nel cimitero di Poggioreale in cui da giorni scioperavano 19 seppellitori licenziati dalla ditta che ha gestito in questi anni i servizi per conto del Comune. 

Dal “servizio cimiteri” del Comune è partita una nota catalogata come «urgentissima» alla Questura di Napoli e alle ditte “I Cipressi” e “Italia ‘90” (le due imprese appaltatrici negli ultimi due anni). Palazzo San Giacomo, oltre a chiedere ad una delle due società di proseguire il sevizio fino all’affidamento definitivo della gara, ha chiesto «l’intervento delle autorità per consentire il prosieguo delle attività». La prima inumazione è stata effettuata mercoledì proprio grazie all’intervento della polizia. Ieri invece la protesta dei seppellitori è rientrata e si sta provando a recuperare rispetto alle sepolture e alle tumulazioni delle salme che in questi giorni sono rimaste nelle celle frigorifere delle pompe funebri. Ci vorranno almeno quattro o cinque giorni per tornare alla normalità in una città dove non si riescono a garantire neanche più le inumazioni. Intanto è stato trovato un accordo con una delle due ditte (la Cipressi), alla quale il Comune ha garantito il pagamento dei servizi (circa 35 mila euro) per i prossimi 15 giorni grazie ad una decisione dirigenziale firmata mercoledì sera in tutta fretta. La Uil funzione pubblica, con il suo segretario Annibale De Bisogno, sta tentando di evitare ulteriori proteste che metterebbero nuovamente ko i cimiteri cittadini.

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«Ho già richiesto da alcuni giorni agli uffici tutta la documentazione per raccapezzarmi nell’intrico di proroghe e mini-appalti che il Comune ha prodotto nei tre anni di affidamento ai privati dei servizi cimiteriali e sono ancora in attesa delle carte» fa sapere Mimmo Palmieri, presidente della commissione Trasparenza del Comune. Per inquadrare la situazione bisogna fare un salto nel recente passato. Il Comune decise di affidare ai privati, nell’ottobre del 2016, la completa gestione delle operazioni cimiteriali: esumazioni, tumulazioni, interramenti. Scaduto l’appalto, lo scorso 4 aprile, si decise per la prima proroga, fino al 31 agosto 2019. A questa ne è seguita una seconda, fino al 31 dicembre 2019. L’1 gennaio 2020 si è invece deciso di agire attraverso la procedura di affidamento diretto a due ditte: ai “I Cipressi” per i cimiteri di Poggioreale (parte monumentale e Santa Maria del Pianto) e ancora Ponticelli, Barra, San Giovanni; a «Italia ‘90» per “Poggioreale nuovissimo e pietà”.
 

 

Il 7 febbraio scorso la ditta “I Cipressi” ha deciso di gettare la spugna «per la sostanziale incongruità delle premesse economiche in rapporto alle prestazioni e al costo del personale assunto nell’ambito del passaggio di cantiere», ha scritto. La gara intanto è stata aggiudicata provvisoriamente alla ditta “Gap slr” e a 2Italia ‘90”. «L’amministrazione - ha evidenziato poi Palmieri - non può certo chiamarsi fuori dal caos che regna sovrano, e non da oggi, nei cimiteri cittadini. Il blocco delle inumazioni e tumulazioni è soltanto l’ultimo dei gravissimi disagi a cui l’amministrazione comunale sta sottoponendo i cittadini napoletani, facendo seguito alle interruzioni del servizio di illuminazione votiva e finanche delle denunce di morte.
Considero inaccettabili le dichiarazioni dell’assessore Panini, nel momento in cui scarica ogni responsabilità sulle ditte affidatarie, sapendo che l’amministrazione comunale non ha indetto tempestivamente le nuove gare biennali procedendo con affidamenti spot che hanno condotto all’attuale inaccettabile, ripeto, situazione di stallo che fa precipitare il servizio cimiteriale a Napoli in una condizione da terzo mondo con defunti che non possono accedere a degna sepoltura».

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