Bulli a scuola a Melito Irpino:
bimbo appeso per i piedi alla finestra

Bulli a scuola a Melito Irpino: bimbo appeso per i piedi alla finestra
di Monica De Benedetto
Lunedì 17 Febbraio 2020, 09:09 - Ultimo agg. 10:15
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Bullismo, un episodio a metà fra assuefazione e banalizzazione. E dopo l'evento nel parchetto spunta un altro grave fatto. Un minore, a scuola, sarebbe stato tenuto per i piedi fuori dalla finestra, a testa in giù. Una circostanza che andrebbe verificata dalle Forze dell'ordine. Intanto tiene banco quanto avvenuto nel parchetto giochi accanto alla pineta e venuto alla luce dopo la denuncia alle Forze dell'ordine da parte della madre del bambino bullizzato. Tutti sapevano, tutti avevano già visto il video divenuto oramai virale.

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Le indagini avviate dai Carabinieri di Grottaminarda sono tese anche a questo, a stabilire chi ha diffuso quel video aggiungendo all'episodio, già inqualificabile, anche l'aspetto ancor più grave del cyberbullismo. Se i calci subiti a dicembre dal 12enne sotto gli occhi del fratellino di 9, anche lui ingiuriato di essere down, potevano essere stati in qualche modo superati o comunque riposti nel cassetto dei brutti ricordi ora c'è il video a mostrare tutta la scena, a riaprire quel cassetto delle brutte esperienze, a far tornare quelle angosce e ad aggiungere i sentimenti di vergogna, umiliazione, imbarazzo a stare in mezzo agli altri che adesso sanno, che adesso hanno visto.

Comprensibile la reazione del bambino che ha iniziato a rifiutarsi di andare a scuola. I protagonisti del brutto episodio frequentano tutti l'Istituto comprensivo di Melito. Nel video si vede un ragazzino fisicamente molto più grande dell'altro, nonostante quasi coetanei, 13 e 12 anni, che tenendolo fermo per le braccia gli sferra un calcio con gran forza, accanto il fratellino della vittima di 9 anni ed altri ragazzini, uno dei quali riprende col telefonino mentre un altro fa battute sui due fratelli dando loro dei down. Si nota dall'espressione del viso della vittima che accusa il dolore del colpo ma che si sforza di sorridere pur di mostrarsi forte.

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«Quando ho visto su quella chat di Whatsapp, quel video mi è venuto un tuffo al cuore - spiega la madre del 12enne -. Mio figlio è un bambino mite, gli vogliono tutti bene, perché adesso deve subire queste angherie? Mi sono chiesta. Lui ne è rimasto profondamente turbato tanto da non voler più andare a scuola. Ma anche l'altro mio figlio più piccolo che era presente, è rimasto scioccato. Chiaramente sono usciti subito da quel gruppo whatsapp, un gruppo dove ci sono tutti i ragazzini appassionati di un gioco della Playstation, ma un gioco innocuo, dove si costruiscono cose, non un gioco violento di lotta o di guerra. Io sto molto attenta a queste cose, la sera oltre a controllare i quaderni dei miei figli controllo anche il telefono, perché so bene che i pericoli sono anche lì, non solo per strada. Ora mi piacerebbe che tutti quelli che hanno sul proprio telefono quel video lo cancellassero in modo che non si possa diffondere ulteriormente. Il mio primo istinto è stato quello di andare a parlare con la madre del bambino che ha attaccato mio figlio, poi sono andata a scuola ma alla fine ho pensato che la cosa migliore era quella di rivolgermi ai carabinieri. Perché queste cose non vanno sottaciute, ma vanno denunciate affinché non succedano più».

Purtroppo Melito non è nuova al fenomeno del bullismo e pare che anche all'interno della scuola si verifichino episodi altrettanto gravi. Si parla di un bambino tenuto per i piedi fuori dalla finestra, per fortuna al primo piano, un fatto che se confermato è di una gravità estrema. È sbagliato minimizzare queste vicende affermando che si tratta di ragazzate. Trattandosi di minori, è facile immaginare a questo punto anche un intervento dei Servizi Sociali.

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