Sindaco di Parigi, in corsa tre donne: Buzyn, Dati e Hidalgo

Sindaco di Parigi, in corsa tre donne: Buzyn, Dati e Hidalgo
Sindaco di Parigi, in corsa tre donne: Buzyn, Dati e Hidalgo
di Francesca Pierantozzi
Lunedì 17 Febbraio 2020, 07:48 - Ultimo agg. 19:01
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Nessun profilo basso, non una controfigura né una comparsa, ma un pezzo grosso del governo per salvare l’onore, se non vincere, a Parigi: ha risposto in modo offensivo Emmanuel Macron allo scandalo che ha travolto Benjamin Griveaux, il suo candidato a sindaco di Parigi spazzato via dalla diffusione di video hard a un mese dall’elezione. 
Sarà Agnès Buzyn, ministra della Sanità, 57 anni, ematologa, specialista nella cura delle leucemie e del trapianto di midollo, già direttrice dell’istituto nazionale dei Tumori, a sostituirlo per portare i colori di En Marche. Il partito lo ha annunciato ieri, dopo 48 ore di riunioni, candidati potenziali e l’intervento decisivo del Presidente, che ha voluto un nome forte per una missione quasi impossibile. 

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LA NUOVA SFIDA
Buzyn lascia il fronte del Coronavirus per una battaglia altrettanto impervia: conquistare il municipio di Parigi, con i sondaggi contro e soltanto quattro settimane di campagna per smentire i pronostici. La corsa è ormai a tre: tre donne. Agnès Buzyn dovrà cercare di inserirsi nell’annunciato duello sinistra-destra tra Anne Hidalgo, l’attuale sindaca socialista in pole position, e Rachida Dati, l’ex ministra di Sarkozy, da anni sindaca dell’elegante 7mo arrondissement, che si è imposta a sorpresa al secondo posto. 
Prima dello scandalo che lo ha costretto a dimettersi, Griveaux stagnava al 16 per cento delle intenzioni di voto contro il 23 e il 20 delle sue concorrenti. «Affronto questa elezione con il cuore, con impegno, con serietà, con determinazione», ha detto Buzyn, che ieri sera, dopo nemmeno due ore dall’annuncio della candidatura e senza nemmeno aspettare l’investitura ufficiale, ha presentato le dimissioni dal governo e era già a una prima riunione di campagna, in un caffè del nono arrondissement. «Mi candido per vincere, per vincere – ha ripetuto due volte, tanto per smentire chi si aspettava una candidatura di facciata – Ho sempre vissuto a Parigi, ci sono nata, vi ho cresciuto i miei figli. La conosco, ne conosco bene anche i problemi, bisogna affrontarli con calma e determinazione».
Passato lo choc della pubblicazione dei video di Griveaux (per la prima volta uno scandalo “all’americana” ha fatto irruzione in una campagna elettorale francese) la battaglia per Parigi è rientrata nel vivo. «Ci meravigliamo non poco che una ministra impegnata in dossier importanti come la riforma delle pensioni, la crisi dell’ospedale pubblico e soprattutto la gestione della pandemia mondiale del Coronavirus possa abbandonare il suo posto da un momento all’altro» ha fatto subito sapere Rachida Dati. 
Perplessità ha espresso subito anche il candidato dissidente di En Marche Cédric Villani (13 per cento circa negli ultimi sondaggi) che ha comunque partecipato ieri al giro di “consultazioni” avviate da En Marche. Se l’idea di una candidatura “di unione” non è passata, il segretario di En Marche Stanislas Guérini avrebbe già avviato con Villani negoziati per un’eventuale alleanza al secondo turno dell’elezione: se con Griveaux la lotta fratricida per l’investitura aveva reso i negoziati praticamente impossibili con la nuova candidata Buzyn un accordo potrebbe non essere impossibile e dare al partito del presidente una chance inaspettata a Parigi. «L’impressione è che Buzyn non sia preparata e che si tratti di una candidatura del tutto improvvisata, non riesco a credere nemmeno per un secondo che possa essere un’alternativa credibile per i parigini» ha fatto sapere da parte sua Ian Brossat, uno dei vice di Hidalgo in municipio. 
MOGLIE DI SIMONE VEIL
«La politica può essere violenta, a volte dolorosa – ha detto poco tempo fa Buzyn – ma quando hai dovuto annunciare diagnosi terribili a delle famiglie, a volte a dei bambini, vi assicuro che tutto sembra meno grave». Ebrea, padre sopravvissuto a Auschwitz, Buzyn ha sposato in prime nozze Pierre-François Veil, figlio di Simone Veil, prima presidente del parlamento europeo celebre ministra di Giscard e autrice della legge sull’aborto: per lei “un modello”. 
 

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