Casertana, il nemico è lo stadio Pinto:
campo rovinato, non si vince in casa

Casertana, il nemico è lo stadio Pinto: campo rovinato, non si vince in casa
di Domenico Marotta
Mercoledì 19 Febbraio 2020, 08:43
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Rinfrancata dalla poderosa prestazione di domenica scorsa contro il Catanzaro, ieri la Casertana ha ripreso la preparazione al Pinto. Sullo spelacchiato terreno di gioco dell'impianto di viale Medaglie d'Oro, il tecnico Ginestra ha guidato la squadra nella consueta blanda seduta di lavoro atletico del martedì. Corsetta ed esercizi a bordo campo per tutti gli effettivi ad eccezione del lungodegente Lame e del giovane attaccante Cavallini, alle prese con noie muscolari. Da stamane, sul sintetico di Caiazzo, la Casertana comincerà a concentrarsi sugli aspetti tattici della prossima partita, quella in programma domenica alle 17.30 al Pinto contro la Vibonese. Come già fatto in altre occasioni in questo torneo, contro l'ambizioso Catanzaro, la Casertana ha recitato a pieni voti e con lode il ruolo di Davide contro Golia e solo la bravura del portiere Bleve e qualche imprecisione degli avanti rossoblù hanno impedito ai falchetti di brindare al successo. L'uno a uno finale sta stretto alla squadra di Ginestra che però, dopo quasi due mesi, è tornata a giocare il suo calcio fatto di compattezza, aggressività e scambi di palla rapidi e rasoterra.
IL PINTO-PANTANO
Il terreno di gioco del Ceravolo lo consentiva, diversamente dal Pinto che, con le piogge, si è trasformato in un pantano e così è rimasto a causa di una manutenzione evidentemente inefficace. Sul punto la società deve interrogarsi attentamente perché proprio la partita di Catanzaro ha dimostrato come la causa dei mali della Casertana, in questo periodo, siano proprio le imperfette condizioni del campo che costringono i ragazzi di Ginestra a lanciare palla lunga rinunciando così, alla compattezza dei reparti ed ai rapidi scambi che spesso le consentono di arrivare in zona gol. Non è un caso se l'ultima vittoria casalinga della Casertana risale al 17 novembre scorso nel derby contro l'Avellino. Fatto sta che i falchetti devono far presto a trovare la soluzione perché di tempo per recuperare il manto erboso del Pinto ce n'è poco, ma di partite da giocare in casa, invece, ce ne sono ancora tante. Per via del turno infrasettimanale (mercoledì a Lentini), infatti, la Casertana affronterà due gare casalinghe nel giro di sei giorni la prossima settimana (Vibonese domenica e Cavese il sabato successivo) e quelle sono partite da vincere a tutti i costi per chiudere definitivamente il discorso salvezza. E allora sotto con il lavoro, seppure su una superficie di gioco diversa da quella abituale, il sintetico di Caiazzo, che non consente di riprodurre le condizioni di rimbalzo e giro palla del Pinto. È un cane che si morde la coda, l'emblema dell'effettiva attualità dell'allarme che spesso il presidente D'Agostino ha lanciato circa l'importanza di dotarsi di strutture di allenamento adeguate.
IL PROGETTO STADIO
Il 3 marzo si discuterà la fattibilità del progetto nuovo Pinto durante la conferenza dei servizi indetta dal Comune. Però quello è un sogno che dovrà realizzarsi con il tempo e forse è il caso che la società si concentri anche su soluzioni più urgenti ed immediate: D'Agostino guarda in lontananza un orizzonte radioso però il tema terreno di gioco richiede attenzione subito. Anche perché è un peccato che lo spettacolo che la Casertana di inizio anno riusciva ad offrire ai suoi tifosi, resti intralciato da un problema risolvibile (in passato anche di inverno il terreno di gioco aveva una tenuta nettamente migliore). Nel frattempo Ginestra e la squadra proveranno a fare di necessità virtù. Domenica contro la Vibonese torneranno a disposizione Petta, Zito e D'Angelo assenti contro il Catanzaro per squalifica. Non ci sarà, invece, il difensore Silva appiedato dal giudice sportivo.
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