Miss Rosselli

Miss Rosselli
Giovedì 20 Febbraio 2020, 11:12 - Ultimo agg. 11:14
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Amelia Rosselli è stata una singolarissima espressione poetica e biografica, dispari in tutto, un pezzo non combaciante. Semplice – nel suo essere dimessa – eppure aristocratica; comune, nella sua ricerca, eppure persa in una continua vertigine di voci e versi; cupa, ombrosa, eppure sempre pronta a illuminare pagine o vite altrui; insomma, una donna difficile da acchiappare e restituire, eppure Renzo Paris con “Miss Rosselli” (Neri Pozza), seppur lambendola, ce la mostra, ci fa vedere la sua inafferrabile bellezza, i suoi dolori – a cominciare dall’assassinio del padre Carlo, e proseguendo nelle erranze forzate dovute al suo essere ebrea: è nel viaggio dall’Europa verso l’America che il terrore diventerà voci che non la lasceranno più – ma anche i suoi versi, i suoi amori e i suoi tentativi d’eversione, altre fughe, al punto che potremmo dire con Giorgio Caproni che il suo fuggire è stato tutto un restare qua dove non fu mai. Amelia Rosselli è stata un fantasma in versi, che non è appartenuta a niente e nessuno, proprio come la vera bellezza.
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