Aldo Balestra
Diritto & Rovescio
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Il «copia-incolla»
tra guasti e troppe pigrizie

Larry Tesler, inventore del copi-incolla
Larry Tesler, inventore del copi-incolla
di Aldo Balestra
Giovedì 20 Febbraio 2020, 23:30 - Ultimo agg. 21 Febbraio, 19:28
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«Morto l'informatico padre del copia-e-incolla» (Ansa, 20 febbraio 2020, ore 11.23)
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Quando lo scoprimmo negli anni '80 sui nostri pc, il «taglia e copia-incolla», capimmo che nulla sarebbe stato più come prima. Si spalancavano praterie dell'abilità, della velocità, della capacità di fare chissà cosa e chissà quanto al computer. In fondo venivamo dalla macchina per scrivere, già quella elettrica ci era sembrata una modifica importante per rendere più potente il motore dei nostri polpastrelli e, naturalmente, del nostro cervello. Ma anche con i primi pc c'era ancora una «fatica», se si voleva correggere, chiosare, mettere un pezzo qui e uno lì, riportare un pensiero in un testo, prendere brandelli di frasi, ribadire interi concetti. Occorreva (ancora) un'attività piuttosto manuale, che un po' stancava, sembrava rimandare alle paginette dei quaderni scolastici in cui veniva imposto dai maestri di copiare e ricopiare parole, frasi, disegni. Così, per "imparare".

Poi si scoprì quella fantastica combinazione di tasti che consentiva di tagliare, definire, incollare. In un attimo. E da oggi noi comuni mortali sappiamo che dobbiamo tutto ciò ad un cervellone americano, Lawrence Gordon "Larry" Tesler, appena scomparso all'età di 74 anni, ingegnere informatico con laurea a Stanford, diventato un mito nella Silicon Valley degli anni '70 proprio per la sua capacità di lavorare - e portare a risultato - il cosiddetto «insieme di azioni». Ovvero, saper imitare la realtà (tagliare, cancellare, ricopiare, incollare testi o disegni) con poche e ripetute azioni sulla tastiera. Con un risparmio di tempo e fatica che stiamo notando anche mentre scriviamo, magari ricollocando e sistemando parti della prima stesura dell'articolo che state leggendo.

Non saremo mai sufficientemente grati a Larry Tesler, perché ha reso più facile la nostra vita di utilizzatori di pc. Da oggi ricorderemo con rispetto il suo nome e cognome, quelli di un facilitatore di azioni un tempo gravose e, a volte, mortificanti. Ma, forse, proprio perchè si sa, o si immagina, cosa fosse il mondo della scrittura e della composizione senza taglia e copia-incolla che lo abbiamo poi apprezzato, e lo apprezziamo tantissimo oggi che scriviamo con maggior agiatezza.

E viene da pensare a coloro che, ad ogni latitudine, sono cresciuti solo a pane e copia-incolla, finendo per allenare di meno il cervello, rinunciando magari allo spirito valutativo e critico, al tempo di posa di un concetto per un'eventuale rielaborazione frutto della propria intelligenza e preparazione. Perché si è finiti anche, automaticamente, a tagliare da altri testi piuttosto che costruirne di propri, a copiare e incollare senza star troppo a pensarci, a far presto, correre, correre, correre senza preoccuparsi di quel che si scrive, pardon, si copia-incolla. 

E' così che in una società sempre più (giustamente) informatizzata abbiamo assistito a storture che sono di tutto, e di più, frutto dell'uso disinibito e senza freni del copia-incolla. Tesi di laurea copia-incollate, interi testi copiati da internet senza pudore e valutazione, spesso senza sapere cosa e da dove si rubacchia, solo soddisfatti perchè così si fa prima, si soffre di meno, e le meningi mica si spremono e i gomiti mica si consumano, sulla scrivania. Abbiamo visto (sigh!) programmi elettorali e libri copia-incollati, ricette mediche copia-incollate senza nemmeno cambiare il nome del paziente, ma abbiamo letto anche sentenze di giudici copia-incollate senza pudore, come se persone e reati fossero tutti uguali, ed in galera possa ingiustamente finirci l'inconsapevole e incolpevole uomo copia-incollato.

No, non è colpa dell'ingegnere Larry Tesler, ci mancherebbe. Anzi, lo ringraziamo come tanti altri inventori di tutto ciò che aiuta a viver meglio. Sono colpa nostra, invece, gli eccessi quando diventiamo schiavi del progresso e delle comodità, che tracimano nella rinuncia a qualsiasi determinazione, costruzione e attesa del risultato, necessità di interpretare e rielaborare. In una parola ad ogni sforzo, essenza di ogni azione propria dell'essere umano. Pensiamoci. In fondo mister Tesler, ora e qui, sta magari «consentendo» con il suo copia-e-incolla anche la veicolazione rapida di questo testo. Ci auguriamo che ciò avvenga in modo consapevole.
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«Un uomo di scienza è quasi sempre l'uomo della posterità; laddove il letterato lo è del suo secolo» (Clemente XIV, Lettere)
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