Inzaghi con il Benevento mette
nel mirino la Lazio del fratello Simone

Inzaghi con il Benevento mette nel mirino la Lazio del fratello Simone
di Gianrocco Rossetti
Venerdì 21 Febbraio 2020, 08:50
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È stata una settimana particolarmente intensa per la famiglia Inzaghi. Difficile riscontrare, non solo in Italia ma probabilmente nell'intera storia del calcio mondiale, un precedente simile alla situazione attuale: due fratelli che da allenatori sono in lotta per la vittoria dei rispettivi campionati. Fra l'altro si tratta pure di due tornei di vertice nella piramide professionistica, non certo di di secondo rango. «Non perché è mio fratello ha esordito SuperPippo ma è sotto gli occhi di tutti che Simone sta facendo qualcosa di incredibile. È un esempio da seguire, un grande allenatore nella tenuta dello spogliatoio e tatticamente. Lo scudetto alla Lazio sarebbe un miracolo, visto gli organici di Juve e Inter. Però ho voglia di vincere una sfida in famiglia e se i biancazzurri sono giunti a 19 giornate di imbattibilità, noi siamo a diciassette ma vogliamo far meglio di loro».
L'ANALISI
Scherza, ma mica tanto l'Inzaghi giallorosso. La voglia di prevalere ce l'ha nel sangue e anche in una competizione piena di affetto ha voglia, se possibile, di far meglio di suo fratello. Anche se poi la sfida che lancia è diretta ai suoi calciatori: «Non voglio scuse. Contro l'Entella giocheremo per vincere. Loro sono una gran bella squadra, con ottimi calciatori e sul campo amico hanno un ruolino di marcia simile a quello che abbiamo conquistato noi al Vigorito. Per questo la gara non sarà facile. Ma se giochiamo da Benevento possiamo raggiungere qualsiasi risultato». I punti nodali della trasferta in Liguria per il match in agenda domani (inizio alle 15) sono due: il sintetico sul quale si giocherà e la piccola emergenza della rosa in virtù dei tanti infortunati. «Lo dico senza remore ha sottolineato Inzaghi non mi piace giocare su quel tipo di campo. È piccolo, in sintetico e insidioso. Dobbiamo adattarci subito per non farci trovare impreparati. Ho detto ai ragazzi che voglio inseguire altri record. Possiamo migliorare il maggior distacco dalla seconda detenuto dall'Ascoli nel torneo 1977-78, inoltre possiamo avvicinarci al record delle 13 vittorie esterne. Al momento ne abbiamo conquistate 10 e quindi già a Chiavari possiamo incrementare il bottino». Sul fronte dei disponibili, SuperPippo non si fascia la testa: «Recuperiamo Volta e Schiattarella e questo allarga l'organico di due pedine. Hanno recuperato anche Tuia e Tello, ma insieme allo staff medico abbiamo deciso che non verranno con noi perché sarebbe rischioso utilizzarli su un campo in erba sintetica. Dalla prossima settimana dovrebbero rientrare in gruppo anche Kragl e Gyamfi. Mentre per Vokic ci vorranno ancore settimane di riposo. Per il resto ho solo l'imbarazzo della scelta e i dubbi, come al solito, li scioglierò solo dopo la rifinitura. Con Improta, che meriterebbe di giocare sempre, ci sistemeremmo con il 4-4-2, altrimenti con il rientro di Schiattarella torneremmo al 4-3-2-1. In generale la squadra sta bene e sono convinto che disputerà un'altra bella gara».
IL FUTURO
Intanto la società di via Santa Colomba ha già fissato il ritiro per la prossima stagione e il «modello Atalanta», spesso invocato dal patron Vigorito, continua a mietere successi. «Qui c' tutto per far bene. L'ho detto tante volte e lo ribadisco - ha ribadito Inzaghi dal presidente al magazziniere si lavora in armonia. Ma per diventare come i bergamaschi c'è tanto lavoro da fare. In comune con l'Atalanta abbiamo già la tipologia di patron. Due persone splendide che capiscono di calcio, che si circondano di professionisti bravi e che danno la possibilità di lavorare bene. Ma ora dobbiamo restare concentrati sul campionato e pensare poco a un futuro ancora lontano. Non abbiamo ancora raggiunto alcun traguardo. Per esempio non mi è piaciuto come abbiamo preso gol contro il Pordenone. Quella è una distrazione che non voglio rivedere. Contro di noi tutti giocano la partita della vita per cui già contro la Virtus Entella dovremo dare il massimo. Poi, quando avremo raggiunto l'obiettivo potremo pensare e parlare del futuro, consapevoli che qui c'è una società che non lascia nulla al caso, ma restando con i piedi per terra. Adesso sembra tutto facile, ma verranno i momenti difficili, perché un campionato come quello che stiamo disputando è eccezionale e irripetibile».
© RIPRODUZIONE RISERVATA
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