Avellino, Comune in predissesto
e il sindaco vende il Municipio

Avellino, Comune in predissesto e il sindaco vende il Municipio
di Flavio Coppola
Venerdì 21 Febbraio 2020, 08:40 - Ultimo agg. 10:46
4 Minuti di Lettura

A Piazza del Popolo è l'ora del risanamento. All'indomani del via libera della Corte dei Conti al piano di pre-dissesto, Gianluca Festa si fionda al Ministero per incassare gli 8 milioni che serviranno per pagare i debiti.
Al ritorno dal viaggio capitolino, il sindaco annuncia l'avvio formale dell'operazione di riequilibrio, che dovrà azzerare, in meno di 10 anni, i 56 milioni di massa passiva di Palazzo di Città. Ed ecco un altro colpo di scena, che attiene alla vendita dei beni patrimoniali: «Tra questi riferisce ci sarà l'alienazione di parte o di tutta la casa comunale. Un immobile di 12.000 metri quadrati, più i parcheggi, che oggi per noi rappresentano un'enormità. In più ricorda ho già detto più volte che vogliamo tornare al Municipio di Palazzo De Peruta».

A Piazza del Popolo fa capire Festa dovrà restare solo l'Anagrafe. Quanto ai possibili acquirenti, il primo cittadino si dice orientato a rivolgersi «prevalentemente al pubblico». Ed ecco l'indiscrezione: ci sarebbe già un interessamento della Guardia di Finanza. A chi gli ricorda che oggi Palazzo di Città è sprovvisto del certificato di agibilità, risponde sereno: «Trattandosi di una competenza dei nostri uffici, farò in modo che tutte le verifiche vengano prontamente espletate».

LEGGI ANCHE Truffa del pacco a un'anziana: al posto del computer c'è lo zucchero

Nel dettaglio, il computo delle alienazioni, per come è scritto nel piano di riequilibrio, vale 7,9 milioni di euro. A riportare i numeri è il ragioniere capo dell'ente, Gianluigi Marotta. Ma le stime potrebbero essere ritoccate al rialzo. Al suo interno ci saranno pure l'ex Asilo patria e lavoro, e nuovi alloggi da cedere ai sensi dell'ex articolo 21 bis. «Qui - spiega Festa - recupereremo risorse da investire sulla manutenzione delle case comunali». Intanto, beni per 354.000 euro sarebbero già stati venduti. E se fino ad oggi questi piani non hanno mai fruttato nulla, Festa se ne mostra convinto: «Evidentemente non c'è mai stata una vera volontà».

Ma questo è solo un pezzo di un piano di riequilibrio che vale 60 milioni di euro. «Il primo step ricorda Festa è il pagamento dei 14 milioni di debiti fuori bilancio, con il fondo di rotazione del Ministero dell'Interno». Sull'erogazione delle risorse, finora slittata per l'equivoco delle due delibere di pre-dissesto, il primo cittadino si dice fiducioso: «Al Viminale ho auto rassicurazioni rispetto a tempi brevissimi. Il decreto sarà inviato alla Corte dei conti, che darà il suo parere. Poi, finalmente, avverrà l'erogazione dei primi 8 milioni». Ci sono creditori che attendono da due anni: «Chiamare chi legittimamente attende che siano onorate le spettanze sarà la prima azione», assicura.

Nel frattempo, l'amministrazione ha già avviato quella che Festa definisce «una spending review indotta sul personale». I sacrifici dei soli 250 dipendenti rimasti ricorda hanno fruttato un risparmio di 1 milione rispetto all'anno scorso». Ma ora l'amministrazione vuole invertire la rotta: «Nel prossimo Bilancio - annuncia il sindaco - prevederemo un incremento delle unità lavorative. Abbiamo già parlato con la Funzione pubblica per velocizzare le autorizzazioni. Invieremo la richiesta di un parere alla Cosfel ministeriale, si riunirà tra fine marzo e inizio aprile».

Una volta che il piano di rientro sarà approvato definitivamente promette il primo cittadino si potrà contrarre un mutuo per la manutenzione delle strade. Il cavallo di battaglia dell'esecutivosarà però la lotta all'evasione. È questa la causa fondamentale del disavanzo dell'ente (sulla Tari i mancati incassi arrivano al 50 per cento), ed è qui che già cominciano ad affiorare i primi risultati con l'esternalizzazione del servizio. Almeno secondo quanto riporta l'amministrazione: «In soli due mesi ricorda Marotta l'ente ha recuperato 1 milione». Ma le stime dicono che nei prossimi mesi gli incassi saliranno vorticosamente. Quindici milioni di avvisi sono stati già notificati, altri 15 sono in partenza. Già prima che il piano di riequilibrio redatto la scorsa estate venga approvato, Festa sostiene che non ci sarà la necessità di aggiornarlo. E Marotta fornisce pure i primi dati sugli importi già incassati: «Tra tasse, dipendenti e patrimonio assicura abbiamo già 5 o 6 milioni di euro di recuperi rispetto al precedente consuntivo».

Questa spirale positiva, secondo il tecnico, raddoppierà i suoi effetti attraverso i minori accantonamenti richiesti nel fondo crediti e nel fondo contenziosi. Le due spade di Damocle dell'ente: «Su un bilancio che ha entrate per 53 milioni riporta il dirigente oggi siamo costretti ad accantonarne 70». 

© RIPRODUZIONE RISERVATA