Un monologo leggero e pieno d’ironia per parlare di un tema drammatico come la camorra. È così che Daniele Ciniglio ha conquistato i giudici nell’ultima puntata di Italia’s Got Talent andata in onda mercoledì su TV8. Quattro “sì” convinti e tanti complimenti da parte di Joe Bastianich, Mara Maionchi, Frank Matano e Federica Pellegrini, che insieme al pubblico in studio hanno dedicato al giovane attore di Ottaviano anche una standing ovation. Ma per Daniele la sorpresa più grande è arrivata nei giorni successivi, quando il video della sua performance, pubblicato sui canali social del programma condotto da Ludovica Comello, è diventato virale, registrando migliaia di reazioni, commenti e condivisioni.
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A colpire giudici, pubblico e utenti social è stato il coraggio di Daniele nel parlare delle bombe scoppiate davanti ai negozi, di amici morti di tumore per colpa di sversamenti illegali dei rifiuti o di giovani che offrono protezione ai commercianti in cambio del pizzo, come se stesse raccontando una favoletta, come se tutto quel dolore non fosse vero e si trattasse solo di uno scherzo. E forse è proprio in questo modo che i napoletani riescono a convivere con il male, fingendo che sia tutto un grande gioco: «Napoli è una città famosa per tante cose – recita il monologo di Daniele nel finale –. Il teatro, il cinema, ma soprattutto per i sorrisi. È che quando ci fanno uno scherzo noi non ci prendiamo collera perché è uno scherzo».
E nel suo pezzo Daniele cita anche Raffaele Cutolo, boss fondatore della Nuova Camorra Organizzata, che proprio da Ottaviano negli anni 80 iniziò la sua ascesa nella criminalità organizzata napoletana: «Quando da piccolino chiedevo a mio padre “Ma chi è questo Don Raffaele? Questa persona che ha tanto rispetto, tanti soldi, tanta fama”. Lui mi rispondeva: “Non è nessuno, è uno scherzo”».
«È capitato tutto per caso – scrive il 25enne in un post sulla sua pagina Facebook –. Un giorno mando un pezzo alla redazione, il giorno dopo mi rispondono e un mese dopo vado a fare i casting. Passano poi mesi prima di essere richiamato per salire sul palco. Salgo: emozione a mille, saliva a zero (si vedeva, no?)». E prosegue: «Finisco l'esibizione. Un signore si alza, lo vedo. Inizia ad applaudire da solo e a urlare forte forte. Tutti lo seguono. Il resto è quello che vedete nel video. E il riassunto di tutto quello che volevo dire è in quel signore lì. Inizialmente solitario. Così forte che ha trascinato tutti gli altri con sé. È vero: il mio pezzo non racconta nulla di nuovo. Ma io sono un attore non un giornalista. Il mio lavoro è provare a suscitare un'emozione.