Napoli-Barcellona: Zielinski è super,
Manolas e Maksimovic sono perfetti

Napoli-Barcellona: Zielinski è super, Manolas e Maksimovic sono perfetti
di Pino Taormina
Mercoledì 26 Febbraio 2020, 06:30 - Ultimo agg. 18:15
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Setien raffoza la catena dove il Napoli costruisce di più, piazzando su Insigne sia Semedo che Vidal a sostegno. Ma è proprio Insigne l'uomo che dà più spesso la scossa. Il risultato non è il migliore per andare in quella fossa dei leoni che è il Camp Nou ma la prova degli azzurri è tra le migliori della stagione. Bene l'organizzazione della difesa, dove il gol arriva per un pallone recuperato a metà campo. Stupisce più di tutti l'armonia con cui Zielinski ha preso in mano il centrocampo azzurro, la sua inventiva, la sua lucidità per 90 minuti. Peccato per il grave errore di Callejon solo davanti al portiere del Barcellona: non è il primo spreco, ma in una notte del genere è un peccato non di poco conto.
 
 

6,5 OSPINA
Qualche istante di passione, ogni volta, che prende palla coi piedi la regala. Ma forse fa parte del prezzo del biglietto. Esce bene e con tempestività come su Messi che il piede non lo toglie e rischia di fargli male; sul gol di Grizmann non può nulla. Sicuro e quindi dà la sicurezza che serve.

7 DI LORENZO
Chiude svariate volte su Messi, ha qualche esitazione in fase di impostazione e qualche difficoltà a tenersi aggrappato a Firpo. Poi Fabian entra più nel vivo dei meccanismi difensivi e diventa per lui più semplice la chiusura. Il tunnel su Griezmann è una ciliegina e nella ripresa tiene bene la posizione.

7 MANOLAS
Sfiora il gol-bis ai catalani su assist di Callejon ma il vero gol è quello al minuto 26 quando ha l'intelligenza di leggere con grande anticipo quella che sarebbe stata la scelta di Messi che per la prima volta riusciva a liberarsi. Un muro nella ripresa, quando l'argentino prende più volte l'iniziativa solitaria.

7 MAKSIMOVIC
Ordinato, essenziale, non cerca mai la giocata rischiosa, stinge bene, non perde un duello. Pedina decisiva, è migliorato tecnicamente, ha una buona reattività su Messi, padronanza nel palleggio e la capacità di dimenticare gli errori (come quello di Brescia): mai nel panico, neppure nel finale.

6,5 MARIO RUI
Un gladiatore, non si ferma un istante, ringhia su tutti quelli che vanno dalla sua parte, non esita nell'andare nell'uno contro uno persino con Vidal che ha ben altra struttura. Buoni i i tempi di sovrapposizione con Insigne e il suo sostegno offensivo. Poi però di fa sorprendere da Semedo e arriva il gol dell'1-1.

6,5 FABIAN RUIZ
Partenza in sordina, quasi da Alice nel Paese delle meraviglia. Poi viene fuori alla grande, chiudendo tanti varchi sulla destra, dando ritmo alle giocate offensivei col suo avanzare giocando a due tocchi. Rakitic va in affatto, lui cerca e trova spiragli e centimetri. Gara piene di piccole cose ma preziose. 

6,5 DEMME
Un mistero, è come quei maghi che sparisce e poi lo rivede ovunque. È dappertutto e non si sa come fa. Primo tempo con rabbia agonistica e capacità di chiudere nei corridoi centrali meno presente in fase di impostazione. La sua lucidità si perde col passare dei minuti, quando non dà più qualità al pressing.

7,5 ZIELINSKI
Inesauribile. Ruba a Firpo la palla che fa scattare il contropiede con una intuzioni mervaigliosa e una scelta di tempo perfetta. Primo tempo di sacrificio, e di qualità. Ma nella ripresa ha tante volte l'intuizione e il tocco giusto per fare la cosa giusta ed è fondamentale nel blindare la difesa nel 4-5-1.

6 CALLEJON
Corre chilometri su chilometri come se non ci fosse un domani, si abbassa e galleggia tra la linea dei centrocampisti e quella dei difensori, si propone tagliando sempre alla spalle di Firpo, mettendo dentro almeno due buoni assist. Poi però si fa stregare a tu per tu con ter Stegen. Uno spreco gigantesco.

7,5 MERTENS
Sceglie la serata giusta per la magnificenza del gol numero 121 che lo porta sul trono di Hamsik. Ci mette umiltà e disponibilità costante nella fase difensiva, tiene il 4-3-3 compatto anche in fase di non possesso stringendo al centro in particolare su Busquets. Che lo manda al tappeto a inizio ripresa.

7 INSIGNE
Mette dedizione  e qualità nella manovra, regista aggiunto in fase offensiva, sempre pronto al raddoppio sulla sinistra Vidal gli pare sempre contro in prim battuta ma fa fatica a limitare il suo raggio di azione. Preso a botte con costanza nella ripresa, finisce quasi come Toti, ovvero in campo con una gamba sola.

6,5 MILIK
Entra dopo 8 minuti del secondo tempo per l'infortunio a Mertens ed è normale che la differenza c'è. Ma entra subito nella gara, con determinazione: è suo l'assist che mette Callejon al cospetto di ter Stegen. Lucido, preciso: Umiti ci mette tempo prima di riuscire a prendergli le contromisue.

5,5 POLITANO
Può mettere la palla al centro, invece sceglie l'egoismo del tiro; manca i tempi di almeno due ripartenze. Non va paragonato a Callejon perché altrimenti ne esce ridimensionato. Le squadre non sono più compatte quando entra lui, ma ancora non riesce ad affondare i colpi come la sua classe gli consentirebbe.

6 ALLAN
Si piazza in cabina di regia, ha qualche esitazione a far entrare il motoro a pieno giro, un paio di volte scivola: ma lo si vede con frequenza in area dare una mano sostanziosa ai difensori. La linea dei centrocampisti ha sempre grosso solidità e con lui appare persino meglio strutturata. Generoso.

7  GATTUSO
Una gara tatticamente favolosa. Non c'è una vera e propria gabbia preventiva su Messi falso nove, o meglio nove vero. Gattuso non perde uomini prima che l'argentino prenda palla, ma cerca di spingerlo via dalla zona pericolosa, cercando di schermare quella che è la partenza non appena tocca palla, non lasciando corridoi e provando anche ad evitare l'imbucata, chiudendo la luce alle potenziali traiettorie di passaggio. Messi si sposta ovunque. La solidità del suo sistema di gioco, la compattezza azzurra non dà mai segnali di cedimento. L'errore arriva e c'è poco da piangersi addosso.  
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