Coronavirus, la lettera aperta del direttore generale dell'azienda ospedaliera Federico II

Coronavirus, la lettera aperta del direttore generale dell'azienda ospedaliera Federico II
Sabato 14 Marzo 2020, 18:25
3 Minuti di Lettura
Riceviamo e pubblichiamo la seguente lettera di Anna Iervolino,  direttore generale dell'azienda ospedaliera Federico II

Sento il bisogno di scrivere poche righe che indirizzo a chiunque abbia voglia di leggerle.
Il policlinico Federico II di Napoli non è, come qualcuno ha cercato di far credere, un’Azienda Ospedaliera che sfugge al proprio dovere nei giorni della pandemia. Lo può ben dire chiunque sia stato o è tutt’ora nostro paziente, conoscendo l’impegno che noi tutti mettiamo al servizio della salute dei cittadini. Nei giorni in cui le attività didattiche e formative sono sospese, di ricoveri non urgenti rinviati per disposizione della Protezione Civile, c’è grande lavoro in Azienda e proprio non è il momento di speculazioni e polemiche. Va però chiarito che dall’inizio di questa emergenza, l’Azienda Ospedaliera Universitaria Federico II ha realizzato ex novo un reparto per pazienti affetti da Covid-19, creato secondo gli standard più rigorosi, con stanze isolate e dotate di bagno e zona filtro per garantire agli operatori di lavorare in piena sicurezza, prevedendo anche il percorso diagnostico in isolamento, con barelle di biocontenimento, per effettuare i trasferimenti da un edificio all’altro. La Regione Campania ha voluto destinare questo reparto prioritariamente a pazienti fragili come le partorienti, dedicando loro un percorso nascita capace di accoglierle al meglio, anche qualora fossero affette dal COVID 19. È stato allestito un blocco parto e un'isola neonatale dedicati, attrezzata anche per bimbi prematuri o con patologie, distanti ed autonomi dal Dipartimento materno-infantile per non contaminare i percorsi ordinari, per evitare il rischio di moltiplicare il contagio e rassicurare le future mamme che già sono seguite dai nostri professionisti. A loro ulteriore garanzia è stata allestita la zona di pre-triage in tende messe a disposizione dall’unità di crisi regionale. In terapia intensiva sono stati subito attrezzati 2 pl di isolamento a pressione negativa e, ad oggi, già occupati. Ulteriori 11 p.l. sono stati chiesti dalla Regione e l’Azienda ha risposto subito, trasferendo i pazienti in terapia intensiva cardiochirurgica, opportunamente isolata e attrezzata. E’ pronto all’appello il reparto di malattie infettive pediatriche e, in generale, tutta la Pediatria. Il dipartimento cardio-chirurgico, già nella rete IMA, si è fatto già carico dell’utenza del Cardarelli impegnato nelle operazioni di sanificazione, ed è pronto a farsi carico del peso dell’intera rete. Il Centro Trasfusionale, che per primo ha segnalato l’emergenza sangue, resterà aperto tutte le domeniche per accogliere i donatori, sollecitati dalle associazioni che sono sempre al nostro fianco. Anche tutti i professionisti dei laboratori hanno dato piena disponibilità a supportare il Cotugno nella esecuzione ed analisi dei tamponi e veramente preziosa e pioneristica è l’assistenza in telemedicina che si sta assicurando ai pazienti cronici e immunodepressi che non possono recarsi in ospedale. E’ necessario che la gente conosca il grande sacrificio che tutto il nostro personale sta portando avanti per contribuire ad arginare gli effetti del contagio. Lo devo agli operatori sociosanitari, agli infermieri, ai medici, agli amministrativi, ai medici in formazione, ai docenti, a tutto il personale che non si sottrae al dovere di essere in prima linea. Lo devo agli 11 nostri colleghi che oggi sono in quarantena contagiati dal virus. Nessuno pensi di poterci considerare uno “strano caso”. Come direttore generale ho sentito alla luce di ciò che è stato scritto fare chiarezza e tranquillizzare l'utenza e la cittadinanza perché noi del Policlinico ci siamo, stiamo lavorando insieme alla Regione Campania per affrontare preparati e coesi questa emergenza. Arricchiti dalle nostre differenze, orgogliosi della nostra specificità, l’Azienda Ospedaliera Universitaria Federico II è e resta coesa. Unita nella battaglia a tutti gli altri ospedali della Regione Campania.

A nome di tutti i Federiciani e di tutte le Associazioni sempre vicine,

Anna Iervolino
© RIPRODUZIONE RISERVATA