Coronavirus, primi effetti su Borse e Spread del bazooka della Lagarde

Coronavirus, primi effetti su Borse e Spread del bazooka della Lagarde
di Francesco Bisozzi
Giovedì 19 Marzo 2020, 13:53 - Ultimo agg. 20:03
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Il Pandemic emergency purchase program da 750 miliardi di euro della Bce, ovvero il bazooka anti-coronavirus di Christine Lagarde, ha innescato oggi a inizio seduta lo sprint di Piazza Affari e mandato in picchiata lo spread, di nuovo sotto i duecento punti base. Per adesso insomma il ritorno al whatever it takes sembra funzionare. Recuperano terreno, ma solo in apertura, anche altre Borse europee: bene Parigi e Madrid.

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Giù le asiatiche. Il programma di acquisti di titoli, annunciato nella notte da Francoforte, andrà avanti fino al termine dell'anno e non sono escluse ulteriori modifiche e ampliamenti. L'obbiettivo è di assicurare liquidità ai mercati finanziari e credito all'economia in questa fase.

Per gli esperti di Barclays il nuovo bazooka equivale a un impegno illimitato per stabilizzare i mercati finanziari e contrastare l'aumento degli spread. Christine Lagarde ha spiegato che «tempi straordinari richiedono azioni straordinarie». Il superbazooka con cui la Bce vuole arginare il rischio di una recessione europea arriva dopo i 120 miliardi in più della scorsa settimana che però avevano deluso. Sarà accompagnato dal rinnovo dei 2.800 miliardi di euro di titoli già acquistati durante le precedenti iniziative portate avanti sotto il mandato di Mario Draghi.

La Bce comprerà titoli pubblici e privati, inclusi i titoli greci e i commercial paper, le cambiali, ossia i prestiti a breve che tengono in vita molte imprese. Il criterio della capital key secondo cui gli acquisti devono essere commisurati al peso di ciascun Paese nel capitale della Bce sarà mantenuto, ma saranno permesse «fluttuazioni nella distribuzione dei flussi di acquisto nel tempo, fra classi di asset e giurisdizioni», per far crollare in maniera mirata gli spread più caldi concentrando gli acquisti sui titoli dei paesi in particolare difficoltà. È stata proprio la fiammata dello spread italiano, una volta schizzato sopra i 320 punti base, a costringere la Bce a intervenire. Tutti gli assets attualmente acquistati nel programma in corso APP potranno essere acquistati nel nuovo PEPP, acronimo di Pandemic emergency purchase programme.

Il PEPP non ha un importo mensile prestabilito né una scadenza scolpita sulla pietra: si concluderà alla fine della crisi della pandemia, che al momento viene indicata per la fine di quest’anno. Ma il vaccino della Bce non si limita al nuovo quantitative easing. Sono state prese a Francoforte anche altre decisioni nella notte. È stata aggiunta la carta commerciale emessa da istituti non finanziari al programma CSPP sulle obbligazioni societarie, ampliato il collaterale con prestiti alle imprese e rivisti gli attuali limiti auto-imposti (sull'emittente, sull'emissione e sulla capital key) che potrebbero frenare l'azione della Bce per centrare il suo mandato. Sulle Borse però si è abbattuto il crollo dell'Ifo, l'indice di fiducia tedesco, sceso a 87,7 punti dai 96 di febbraio e tornato ai livelli del 2009.

A Piazza Affari in compenso la brusca discesa dello spread premia le banche, da Unicredit (+3,1%) a Intesa Sanpaolo (+2,8%) alle altre. Brillano Poste Italiane e Atlantia, bene anche le utilities, ancora in terreno negativo Fca.

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