Covid a Salerno, per il picco di aprile
gli ospedali raddoppiano i posti letto

Covid a Salerno, per il picco di aprile gli ospedali raddoppiano i posti letto
di Sabino Russo
Sabato 21 Marzo 2020, 08:46 - Ultimo agg. 09:30
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Gli ospedali salernitani si attrezzano a raddoppiare i posti degenza e ad aumentare i posti di terapia intensiva, così come richiesto dal governatore De Luca ai direttori generali, per farsi trovare pronti davanti allo scenario ipotizzato di tremila contagi da coronavirus, con 140 persone che necessiteranno di supporto respiratorio, previsti in Campania per la metà di aprile.

Si allunga, intanto, la lista dei positivi a Salerno città, con tre nuovi casi, che interessano una persona senza fissa dimora, un'altra in zona Carmine e la terza a Pastena. A questi si aggiungono quelli registrati a Sarno, dove risulta confermata anche una persona di Poggiomarino giunta al Martiri di Villa Malta; Angri, Scafati, Sant'Egidio del Monte Albino e Montecorvino Rovella. In tutto, nella giornata di ieri, al laboratorio del Ruggi sono stati analizzati 118 tamponi, di cui 13 hanno dato esito positivo.

Stando ai numeri attuali, in provincia, i posti di terapia intensiva e sub-intensiva attivi e da attivare, finora, sono 57, a cui vanno aggiunti quelli ancora da definire all'ospedale di Agropoli, individuato da alcuni giorni come ospedale covid-19 per l'area sud. A questi vanno aggiunti 256 posti di degenza per pazienti meno critici, con altri due ospedali dedicati al covid-19 (Da Procida a Salerno e Scafati). Nello specifico, in attesa dei lavori di trasformazione del Da Procida in ospedale covid-19, con attivazione delle terapie intensive e subintensive, sono stati individuati e riorganizzati alcuni spazi del presidio di via San Leonardo, con 19 posti già attivi, di cui 11 di terapia intensiva e sub-intensiva: 8 di degenza ordinaria covid-19; 6 terapia sub intensiva, dedicati; 2 di terapia intensiva, a cui si aggiungono altri 3 presso il pronto soccorso. A questi vanno giunti altri 15 posti, di cui 5 di terapia intensiva: 10 a intensità di cura crescente, con possibilità di ventilazione assistita e monitoraggio dei parametri vitali a letto dell'assistito, e 5 di terapia intensiva, dedicati. Il Da Procida, invece, avrà 114 posti letto a intensità di cura crescente, di cui 8 posti di terapia intensiva e 6 di sub intensiva, da realizzarsi in 60 giorni. Entro la fine del mese saranno attivi 80 posti di degenza.
 

Per quanto riguarda l'Asl, invece, sarà riaperto il pronto soccorso a Scafati, dove saranno attivati 62 posti di degenza, con ulteriori 8 posti di terapia intensiva, che vanno a sommarsi ai 5 già presenti. Il programma, a regime, prevede che il plesso di Scafati possa accogliere, fra positivi e sospetti, fino a 80 pazienti. Si è in attesa, nel frattempo, di definire i posti che interesseranno anche l'altro ospedale covid-19 di Agropoli. All'Umberto I di Nocera Inferiore sono presenti 2 posti terapia intensiva e 8 di degenza; a Sarno 1 posto in isolamento; 1 posto già dedicato e 4 posti degenza da attivare; a Eboli 20 posti lungodegenza e 4 terapia intensiva, a Roccadaspide da attivare 20 posti lungodegenza; a Vallo della Lucania 25 posti di degenza e 15 ventilabili e infine a Sapri sono da attivare 16 posti di degenza e 4 terapia intensiva. Buone notizie giungono anche per il personale sanitario, per i quali il governatore ha assicurato l'arrivo, a stretto giro, delle mascherine e dei kit per effettuare i test veloci per accertare eventuale contagiati asintomatici tra medici e paramedici, così come richiesto, a più riprese, dalle parti sociali.

Intanto il commissario straordinario del Ruggi scrive una lettera aperta a tutti i dipendenti. «Chi opera in sanità è consapevole che il sistema salute rappresenta un'ancora di salvezza e che in tali circostanze il nostro impegno, sia umano che professionale, non deve e non può affievolirsi - spiega Vincenzo D'Amato - Il momento è difficile, non lo nego, ma siamo convinti che il nostro senso di responsabilità, la nostra umanità e professionalità nell'erogazione delle cure continueranno a guidarci e sostenerci nell'agire quotidiano. Ognuno di noi deve sentirsi parte di un'unica grande squadra pronta a intervenire laddove dovessero verificarsi cedimenti». 
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