Ragazzini e anziani, ancora in troppi sui bus:
«Da un capolinea all'altro, girano a vuoto»

Ragazzini e anziani, ancora in troppi sui bus: «Da un capolinea all'altro, girano a vuoto»
di Diletta Turco
Martedì 24 Marzo 2020, 06:45 - Ultimo agg. 08:05
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Giovani e anziani. Ancora sui mezzi pubblici. Ancora senza motivo valido. O, quantomeno, senza rispettare le attuali disposizioni. A una settimana esatta dalla drastica riduzione del servizio pubblico di Busitalia Campania, della Sita Sud e in gran parte, anche delle altre aziende che effettuano trasporto, a bordo dei mezzi in circolazione la situazione non cambia. Ci sono i lavoratori delle strutture ospedaliere o delle aziende che continuano il proprio lavoro, ma accanto a loro – e magari a meno di un metro di distanza per via dell’affollamento dei mezzi – ci sono anche persone che continuano a usare i mezzi di trasporto in modalità routinaria. Come se nulla fosse cambiato nella mobilità pubblica da qualche settimana a questa parte. Con due specificità diverse, a seconda che si parli del servizio urbano di Busitalia Campania, o che si analizzi l’interurbano delle autolinee private.

«Nel primo caso, spesso di mattina – spiega Gerardo Arpino, segretario provinciale Filt Cgil – assistiamo alla oramai ben nota scena a tutti i conducenti dell’azienda, di anziani che salgono a un capolinea, arrivano fino all’altro capolinea e tornano indietro. Fanno insomma, un giro completo del percorso di una linea senza alzarsi o scendere. Si tratta di persone anziane, per carità magari anche sole, ma che si espongono, proprio loro che sono le più deboli, ad un rischio enorme per sé stessi e per gli altri, conducenti compresi».

Differente nelle modalità ma non nelle intenzioni, è quello che accade sulle autolinee private che collegano diversi comuni della provincia. Questa volta però, nelle ore del tardo pomeriggio o dell’inizio sera. Proprio ieri l’ultimo episodio registrato da un conducente che ha visto salire un gruppo di ragazzi che sono scesi a un comune vicino per incontrare degli amici. «E così – aggiunge Arpino – vale anche per i ragazzini che vogliono andare a trovare di persona la fidanzatina, o per le ragazze che vanno dalle amiche. Non sono casi sporadici e non parliamo di persone singole, ma di frequenti casi di gruppi di giovani che salgono insieme, si siedono vicini e scendono insieme. E sono scene che, con tutto quello che sta succedendo ogni giorno, diventano davvero inaccettabili. Soprattutto da parte dei conducenti che, nonostante le tante difficoltà, non possono lasciare il proprio posto».
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