Virus, la denuncia del medico di base:
«Tamponi in ritardo per i pazienti sospetti»

Virus, la denuncia del medico di base: «Tamponi in ritardo per i pazienti sospetti»
di Barbara Cangiano
Mercoledì 25 Marzo 2020, 06:30 - Ultimo agg. 07:35
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Se malauguratamente ci si dovesse ammalare di coronavirus, quanto tempo si deve aspettare prima di essere sottoposti a tampone? In alcuni casi troppo. Parola di Nicola Coviello, medico di base in servizio tra Salerno e Pellezzano, che domenica, dalla sua pagina facebook, denunciava di temere, tra i suoi assistiti, un caso – che poi risulterà effettivamente essere positivo – ma di essere ancora in attesa di direttive. «Alla fine abbiamo risolto – chiarisce il medico – Io non voglio fare polemiche sterili, capisco che stiamo vivendo tutti una grande emergenza e che si è impreparati nella gestione di una cosa più grande di noi, ma quello che non sopporto sono le sperequazioni. Anche di fronte alla tragedia si privilegia chi è privilegiato». Il riferimento di Coviello è alla sfilza di giocatori di calcio, politici e star a cui i tamponi sono stati fatti velocemente, senza attese che possono diventare molto angoscianti.

«Ho alcuni pazienti positivi al coronavirus uno di questi con febbre elevata e tosse da più di 10 giorni e non sono riuscito a fargli fare un tampone pur sollecitando sia il dipartimento di prevenzione dell’Asl che la Regione Campania – stigmatizzava l’operatore sanitario domenica - La domanda che vi pongo e che mi pongo: com’è possibile sentire in tv persone che dichiarano la positività al coronavirus pur essendo asintomatici, e mi riferisco a Zingaretti, Fontana, Dybala, Rugani, Maldini e chissà quanti altri? Come posso aspettare di cavarmela io o che se la cavino i miei pazienti se per avere un tampone o per essere ricoverati bisogna aspettare che siano ricoverate prima tutta la classe politica nazionale regionale, provinciale e comunale, la serie A, la serie B, la serie C, la Champions League. Sono davvero indignato – continua lo sfogo - Cari politici, mi rivolgo a voi, dopo questo emergenza, se sopravviveremo o chi di noi sopravviverà, preparatevi ad essere diversi, dobbiamo recuperare un po di spirito altruistico, un po’ di dignità personale, dobbiamo recuperare la vergogna di certe nostre azioni che prevaricano l’interesse dei più deboli altrimenti la nostra società non ha futuro».
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