Coronavirus, la pediatra rassicura:
«Non è molto aggressivo coi bambini»

Coronavirus, la pediatra rassicura: «Non è molto aggressivo coi bambini»
di Ornella Mincione
Mercoledì 25 Marzo 2020, 08:56
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Due bambini positivi al Coronavirus fino a ieri: uno di sei anni e uno di sei mesi. Fino ad ora si è sempre parlato, almeno nel Casertano di casi positivi tra gli adulti e gli anziani. Ora inizia il contagio anche tra i più piccoli, specialmente, come in questi due casi, il contagio è stato familiare. Stando a quanto riferiscono i pediatri però il Coronavirus nei bambini non ha conseguenze importanti e gravi come sono quelle che accadono nell'organismo della persona adulta. E' l'opinione anche di Paola Basile, pediatra di libera scelta del territorio casertano.

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Dottoressa, dobbiamo spaventarci per i contagi che stiamo registrando anche nei bambini?
«I dati preliminari, quelli tratti dalla popolazione cinesi, ci confortano. Il 94% dei bimbi contagiati è asintomatico. E questo fa pensare che la malattia ha un decorso lieve con sintomi moderati o blandi. Quello per cui bisogna stare attenti è che questi stessi bimbi sono portatori della malattia e, dunque, bisogna prendere le cautele opportune».

Nel caso del bimbo risultato positivo al tampone, qual è la procedura applicata dal pediatra?
«Partiamo dal fatto che noi pediatri abbiamo una scheda di triage specifica per i casi di bimbi con Coronavirus. Da lì prendiamo notizia e informazioni circa i sintomi. Sicuramente dal momento della notizia di positività, il bambino deve essere messo in isolamento domiciliare attivo. Da questo momento, il monitoraggio e l'assistenza del pediatra di libera scelta, avviane telefonicamente».

Se i sintomi del bambino dovessero peggiorare, cosa accade?
«Vengono attivati i servizi dell'Asl. Dunque il servizio di Prevenzione e Igiene si interessa del caso direttamente».

Nel caso si presentasse un ulteriore aggravamento?
«A quel punto di attua la procedura di ricovero, con il trasporto in ospedale mediante il servizio del 118. Comunque, grave o no, il bambino viene sottoposto a terapia. Poi, gli vengono eseguiti altri test fin quando il Covid 19 non risulta negativizzato».

Si è mai arrivati a questo punto facendo riferimento ai dati della popolazione più violentemente contagiata cioè quella cinese?
«No. Non risultano bimbi estremamente gravi. Nessuno ricoverato in terapia intensiva, ad esempio. Si è visto che il contagio è stato più alto nei bimbi molto piccoli, neonati, che non hanno mai avuto conseguenze critiche. Poi ci sono i bimbi affetti anche da altre patologie. Ma questi costituiscono una fascia a parte. Coe per gli adulti che hanno già patologie, può capitare che anche il bimbo ha altre malattie, oltre il Coronavirus».
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