Napoli Est, il cavalcavia da abbattere è nella trappola della monnezza

Napoli Est, il cavalcavia da abbattere è nella trappola della monnezza
di Alessandro Bottone
Giovedì 26 Marzo 2020, 18:12 - Ultimo agg. 21:12
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Prima ancora dell'igienizzazione della strada per contrastare il rischio di contagio da COVID-19, i residenti di via delle Repubbliche Marinare, nella periferia orientale di Napoli, aspettano da tempo interventi di pulizia ordinaria. A chiederlo sono, in particolare, le famiglie che vivono nei palazzi a ridosso dell'orrendo cavalcavia di cui è previsto l'abbattimento. Loro denunciano il degrado che caratterizza l'intera area ormai esclusa da qualsiasi programma di decoro urbano.

Da anni si parla della demolizione dell'inutile viadotto che corre dall'incrocio con via Volpicella per finire trecento metri più avanti: siamo al confine tra i quartieri San Giovanni a Teduccio e Barra. Una infrastruttura che ha contribuito al peggioramento delle condizioni di vivibilità. I residenti denunciano mancato spazzamento di carreggiata e marciapiedi, sversamenti abusivi di rifiuti nella parte sottostante della rampa ed erbacce lungo i cordoli. Circostanze già ampiamente rese note al Comune di Napoli e agli altri organi competenti. La necessità di maggior pulizia e igiene, indispensabile nei giorni dell'emergenza per la diffusione del virus, in questo angolo di città resta un miraggio. Per questo l'igienizzazione della strada - promessa dal Comune ma non ancora eseguita né programmata - è considerata, da coloro che abitano al ridosso del «mostro di cemento» - qualcosa di inconcludente se non addirittura inutile.
 
 

Basta guardare ai piedi dei palazzi e tra i piloni delle rampe per capire quanta sporcizia è stata accumulata in queste settimane di mancato intervento degli operatori ecologici. Molta è, purtroppo, lasciata da incivili e da chi approfitta della zona isolata per sversare ogni tipo di materiale. Cartoni, buste, bottiglie, lattine. Spesso anche rifiuti speciali come inerti e amianto. E ancor più frequentemente si trovano siringhe utilizzate dai tossicodipendenti.

Il problema più importante è la fastidiosa presenza del cavalcavia. Il cantiere sarebbe dovuto essere aperto diversi mesi fa. Sono previsti lavori per oltre 900mila euro: abbattimento delle rampe e risistemazione dello spazio con aiuole, stalli per auto, marciapiedi. Restituire decoro e vivibilità è un punto importante del progetto. Nei mesi scorsi i consiglieri comunali hanno appurato che il motivo del mancato inizio è legato alla ditta aggiudicataria dell'appalto. Non si hanno ulteriori notizie su eventuali sviluppi dell'iter. Ciò che preoccupa è anche la sicurezza per i numerosi sinistri stradali che si verificano ogni anno sulla rampa ormai del tutto usurata: condizioni che riguardano anche la carreggiata sottostante.

I residenti sono convinti che l'emergenza del coronavirus farà ulteriormente slittare l'apertura del cantiere e la necessaria riqualificazione della zona. Il loro appello è per una attenzione verso questo pezzo della periferia orientale di Napoli del tutto trascurato. Se per tanti è solo una zona di passaggio, non essendoci negozi né vetrine, per loro è un posto a cui ridonare dignità.
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