Coronavirus e il calcio, Spadafora:
«Irrealistico ripartire il 3 maggio»

Coronavirus, Spadafora: «Il calcio non è solo la Serie A. Irrealistico ricominciare il 3 maggio»
​Coronavirus, Spadafora: «Il calcio non è solo la Serie A. Irrealistico ricominciare il 3 maggio»
di Emiliano Bernardini
Domenica 29 Marzo 2020, 11:24 - Ultimo agg. 14:52
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«Lo sport non è solo il calcio e il calcio non è solo la Serie A. Destinerò un piano straordinario di 400 milioni allo sport di base». Così il ministro dello Sport, Vincenzo Spadafora, in un'intervista alla Repubblica, ricalca quanto già sottolineato dal numero uno dello sport italiano Giovanni Malagò nella giunta straordinaria di giovedì del Coni.

«Dal calcio di Serie A mi aspetto che le richieste siano accompagnate da una seria volontà di cambiamento: le grandi società vivono in una bolla, al di sopra delle loro possibilità, a partire dagli stipendi milionari dei calciatori. Devono capire che niente – dopo questa crisi – potrà più essere come prima», rimarca ancora Spadafora che bacchetta i grandi club che continuano a litigare senza trovare un accordo collettivo su taglio stipendi e allenamenti.

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La Juventus ieri ha fatto da apripista, trovando un accordo con i propri calciatori e aggirando di fatto la contrattazione collettiva. Una mossa che svuota il ruolo del presidente dell'Aic, Damiano Tommasi. Le società di Serie A continuano a litigare anche sulle data del possibile ritorno in campo. Qualcuno vorrebbe riprendere già ai primi di maggio, altri invece vorrebbero chiudere qui la stagione. «Riprendere le partite il 3 maggio è irrealistico», conclude il ministro.
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