Video-denuncia dei lavoratori dello spettacolo «a chiamata», esclusi dal Decreto Cura Italia

Il video denuncia dei lavoratori intermittenti dello spettacolo, esclusi dal Decreto Cura Italia
Il video denuncia dei lavoratori intermittenti dello spettacolo, esclusi dal Decreto Cura Italia
Domenica 29 Marzo 2020, 20:18 - Ultimo agg. 21:29
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Manuel Agnelli, Brunori Sas, Fabio Concato, Cristina Donà, Ghemon, Eugenio Finardi, Frankie Hi Nrg, Alessandro Mannarino, Fiorella Mannoia, Daniele Silvestri, Subsonica sono solo alcuni dei big della musica italiana che hanno partecipato all’iniziativa promossa dalla Fondazione Centro Studi Doc.

Sono circa 200.000 i lavoratori intermittenti dello spettacolo esclusi dal DL 18/2020 “Cura Italia”. Si tratta di lavoratori che hanno sempre versato i contributi per il Fondo di Integrazione Salariale ma che si trovano in concreto esclusi dalle misure di sostegno dell’ultimo decreto ministeriale. Ecco perché artisti e tecnici hanno deciso di realizzare un video “denuncia” che lancia l’hashtag #nessunoescluso e invita a firmare la petizione promossa dalla Fondazione Centro Studi Doc (oltre 40.000 le firme raccolte) che dall’inizio della pandemia si batte a tutela dei lavoratori intermittenti dello spettacolo, ormai in ginocchio da quando, il 23 febbraio scorso, sono stati chiusi tutti i teatri e annullati tutti i tour e gli eventi.
 


Manuel Agnelli, Brunori Sas, Fabio Concato, Cristina Donà, Ghemon, Eugenio Finardi, Frankie Hi Nrg, Alessandro Mannarino, Fiorella Mannoia, Daniele Silvestri, Subsonica  hanno condiviso il video che li vede protagonisti, in contemporanea sui loro canali social. Insieme a loro tantissimi tecnici e musicisti, con la partecipazione di Andrea Bosca (voice over).

Se una parte di lavoratori autonomi può contare sul sostegno una tantum di 600 euro per il mese di marzo, i lavoratori dipendenti e intermittenti dello spettacolo “a chiamata” vedono sfumare, un decreto dopo l’altro, la possibilità di avere riconosciuti i propri diritti: né indennità, né accesso al FIS, il fondo di integrazione salariale dell’INPS per i periodi con mancanza di lavoro, né accesso alla disoccupazione Naspi.

Come possibile soluzione la Fondazione Centro Studi Doc chiede che i lavoratori intermittenti possano accedere alla Cassa integrazione in deroga, misurando il lavoro perso in base allo storico dei 12 mesi precedenti. Secondo l’art. 22 del DL 18/2020 “Cura Italia” sono le Regioni che devono deliberare in merito. 

Per ora, in attesa delle linee guida dell’Inps, solo alcune Regioni hanno deliberato che alla Cassa integrazione in deroga possano avere accesso anche i lavoratori intermittenti. «Un risultato importantissimo che potrebbe ispirare le altre regioni» spiega Chiara Chiappa, presidente della Fondazione Centro Studi Doc, «ma non ancora sufficiente, perché i periodi di calcolo dell’indennità sono diversi tra loro a seconda della regione e questo crea un’insostenibile discriminazione di trattamento tra i lavoratori». 
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