Gli studi. I test, autorizzati dal ministero della Salute e condotti su topi, prevedono una prima iniezione, seguita da un richiamo. I risultati saranno quindi analizzati dalla Takis e dall'Istituto Spallanzani. Queste valutazioni permetteranno di individuare il candidato vaccino migliore in vista dei test clinici: «Selezioneremo quello che si dimostrerà più potente nell'indurre anticorpi anti-Covid 19», ha osservato Aurisicchio. Se i risultati saranno soddisfacenti, il vaccino potrebbe essere sperimentato sull'uomo nel prossimo autunno.
Materiale genetico. I cinque vaccini sono stati ottenuti a partire dai frammenti del materiale genetico del virus che corrispondono ad altrettante regioni della proteina S, o Spike (punta, artiglio), che il coronavirus SarsCoV2 utilizza per agganciarsi alle cellule del sistema respiratorio umano per penetrare al loro interno.
Tutti e cinque i vaccini si basano invece sulla tecnologia chiamata elettroporazione, che consiste nell'iniezione nel muscolo seguita un brevissimo impulso elettrico che facilita l'ingresso del vaccino nelle cellule e attiva il sistema immunitario. L'azienda è riuscita a cominciare la sperimentazione preclinica senza finanziamenti esterni, ma adesso per poter proseguire nella ricerca ha lanciato una campagna di crowdfunding che ha lo scopo di raccogliere velocemente la somma necessaria per accedere alle fasi successive di sviluppo del vaccino.
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